Prima considerazione. Si rinnova la tradizione a Firenze: terza vittoria in cinque anni di serie A, nel solco dell'ottimo score contro le squadre più forti di noi, vedi le altre numerose vittorie contro la triade strisciata, la Roma e se vogliamo anche la Lazio. Peccato poi si perdano punti su punti contro le squadrette e si finisca col galleggiare in un limbo che di concreto poi regala ben poco, almeno da un paio di anni a questa parte. Ecco la differenza fra noi e la Fiorentina: noi vinciamo spesso contro le grandi e perdiamo quasi sempre contro le piccole, loro vincono meno spesso di noi con le grandi, ma difficilmente lasciano punti alle piccole ed alla fine la classifica dice che loro arrivano in champions e ci rifilano almeno quindici punti in classifica... Questione prima di tutto di mentalità, poi anche di organico, perchè é storia trita e ritrita che se hai in squadra Mutu o Gilardino puoi permetterti anche di giocare male, ma poi col guizzo del campione porti spesso a casa i tre punti.
Seconda considerazione. Questa squadra non ha nulla a che vedere con il gruppo degli ultimi due anni, per determinazione, per sacrificio, per applicazione tattica. Per questo i fischi ricevuti ieri da un gruppo di ultras durante il riscaldamento ed anche a fine partita, sono per me assolutamente immeritati ed inconcepibili. Mentalità provinciale e molto triste, perchè il campionato dura trentotto giornate e non una sola. Mi auguro che domenica prossima il resto dello stadio sostenga la squadra come ha sempre fatto quest'anno e che la contestazione di una piccola frangia venga sommersa e ridotta al nulla dagli applausi degli altri ventimila della Favorita.
Terza considerazione. Ieri il Palermo ha fatto una grande gara, con in più una concentrazione difensiva che negli ultimi incontri era un pò mancata. Simplicio ha segnato il suo sesto (o settimo) gol, anche stavolta da opportunista puro, Cavani ha corso a perdifiato come al solito, Miccoli é sembrato stare meglio ed ha segnato un gran gol. Speriamo non siano state esclusivamente le motivazioni personali, ma la partita di ieri rappresenti il ritorno nel mondo degli atleti per un giocatore dai piedi sopraffini almeno quanto la fragilità dei suoi muscoli.
Quarta ed ultima considerazione. Pino Caruso, Toni e Agroppi, la banda Geraci: questa settimana si sono aperti i tombini delle fogne. C'é una poesia di Giovanni Pascoli che si chiama "La Quercia Caduta" e la scorsa settimana mi é improvvisamente tornata in mente. Poi ieri pomeriggio la quercia si é miracolosamente rialzata, sola contro tutti ed i tombini si sono istantaneamente richiusi. E così staranno, almeno fino al prossimo passo falso.
Pacienza.