Joselito, anni addietro io ed altri tre ASSASINI come me (Gaspare, Mazzaglia, Stone) ci siamo ritrovati insieme a Biagio, Kronos ed altre "VITTIME" messinesi, dietro ad un tavolo per sfidarci fino all'ultima.... cozza!
Purtroppo se oggi non si riesce ad accorciare certe distanze è principalmente colpa di gente come te, di cultura limitata, che non riescono a distinguere un tifoso da un delinquente, una persona normale da un psicopatico, un vincente da un frustrato!
La leggenda metropolitana che vuole l'assinio di Currò protetto da chissà quale potere occultò l'abbiamo già sentita in tutte le versioni possibili ed immaginabili.
Se al giorno d'oggi non esiste un colpevole è perchè ancora non si è fatta piena luce sulla dinamica dei fatti: si sa solo che un povero ragazzo è morto per il gesto insano di uno dei tanti cretini (tra catanesi e messinesi !!!!!) che quel giorno erano al Celeste.
Non so se tu eri presente, ma qualora non lo fossi stato, sappi che quella maledettissima domenica, le bombe carte piovevano da un settore all'altro come fossero coriandoli, quindi il rischio d'inicidente era altissimo. Purtroppo è toccato a Currò, ma poteva benissimo capitare a chiunque indistintamente.
I delinquenti Jose, non conoscono cittadinanza!
Tra quelli che hanno ammazzato Currò, quelli che hanno buttato quel povero ragazzo dal treno (messinesi se non ricordo male!), quelli che hanno ucciso quel tifoso a Genova....... non c'è differenza! Sono rifiuti della società e come tale devono stare nelle pattumiere!
Riguardo la vedova Raciti, come più volte ho scritto, capisco il suo dolore ed approvo la sua scelta di sensibilizzare l'opinione pubblica su certi fatti indecorosi che macchiano il calcio.
Non condivido certe posizioni su certi argomenti e non penso che queste siano frutto di poca lucidità!
Ognuno vive la propria vita come vuole: c'è chi nel silenzio cerca risposte e consolazione, c'è chi invece crede che il dialogo ed il confronto possa in qualche modo portare cambiamenti e quindi giustizia.
Io personalmente sono per i secondi!
La signora Raciti è da ammirare per il coraggio che ha mostrato nel denunciare certe stortute; avrebbe potuto scomparire nel nulla da dove proveniva, sicura di una buona copertura economica e certa di una rilevante considerazione, ma ha deciso di fare suo il problema ed è scesa in prima linea a dirci le sue opinioni.
Che poi queste siano opinabili ne possiamo discutere, anzi, concordo, ma sulla sua dignità ed il suo coraggio penso che nessuno si possa permettere di parlarne ... in nessun contesto!
Io penso che non si può e non si deve generalizzare, anche se a volte è comodo farlo.
Per me sdradicare un lavandino per tirarlo contro qualcuno, è tentato omicidio e chi lo fa è un omicida, ed un tifoso, accanito per quanto possa essere, non può farlo e non può esserlo.
Purtroppo viviamo in un periodo dove una passione o una filosofia riesce in maniera assurda ed indegna a giustificare l'impoderabile!
Così si riesce a far passare per martire uno che cerca di colpire con un estintore un carabiniere; per innocente e vittima del sistema uno che allo stadio strappa un lavandino e lo tira addosso alla polizia; per giusto uno che si fregia di una svastica od ostenta il saluto fascista ed inneggia cori raziali. Ed invece si cerca ogni sorta di motivo per diffamare o condannare chi offre il proprio dolore come tesi di riflessione.
Non esiste uno standard di sofferenza ed uno di gioia! Ognuno porta la sua croce come la sa portare.... l'importante è portarla con dignità!
NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA
MALATO PO CATANIA