Punti di forza
• Squadra tecnicamente più forte e più “brillante” dello scorso anno, con una migliorata mentalità, grazie all’allenatore
• Giocatori nel loro ruolo naturale
• Fattore campo
• Buon gioco anche nelle partite esterne, seppur con carenza di risultato
Punti deboli
• Squadra che vive di un delicatissimo equilibrio che può essere alterato con una singola variabile a favore o contro, decidendone le sorti di un incontro. Da squadra non da “prima fascia” non è in grado di produrre innumerevoli palle gol che facciano da tampone riparatore dei propri errori o di quelli arbitrali.Dunque una singola leggerezza in campo dei giocatori o del direttore di gara può decidere pesantemente le sorti della partita.
Problemi di fondamentale importanza da risolvere
• Rendimento fuori casa: è la chiave di tutto, la panacea di tutti i mali. Vincere fuori casa non varrà tre ma innumerevoli punti. Perchè lo sblocco psicologico che avrà la squadra sarà quella molla che porterà ulteriori punti e vittorie esterne. Quindi prima verrà tale momento, meglio sarà
• Tenuta psicologica. Credere nelle proprie forze, sia in prospettiva, sia nella singola gara, specialmente con le squadre più accreditate
• Forma fisica: i giocatori hanno sinora dimostrato una ottima resa in tutto l’incontro.Giocano come meglio credono alternandosi nel ruolo di titolari garantendo un continuo turnover che genera un risparmio di forze per ognuno nel corso del campionato
Gli errori del passato assolutamente da evitare
• Fare affidamento alle partite casalinghe: vincere tutte le partite in casa è quasi impossibile per un mero fatto statistico e per le innumerevoli variabili che possono alterare l’esito di un incontro, specialmente nel delicato equilibrio che caratterizza il gruppo rossazzurro
• Avere la fobia di un calo nel girone di ritorno: paura insensata perché tale calo non è necessariamente prerogativa delle squadre non di prima fascia.Reggina e Cagliari sono stati lo scorso anno la dimostrazione di come la teoria del calo delle squadre “minori” nella seconda parte del torneo sia una colossale inesattezza.
• Fissare un obiettivo “minimo” di fine stagione. Il singolo individuo e, di conseguenza, un gruppo umano tende per sua natura a fare di meno di quanto abbia programmato. Regola il proprio cammino sulla base dell’obiettivo prefissato ma spesso non tiene conto degli imprevisti che portano dunque ad ottenere meno di quanto si era precentivato. Il successo, la soluzione sta nel fissare un obiettivo più alto per raggiungere quello sperato.Insomma se si vuole saltare oltre gli otto metri, bisogna mentalmente puntare agli otto e cinquanta. Dunque…se ci si vuole salvare con tre giornate di anticipo occorre imporsi un ritmo da zona Uefa!!!!
..infine noi tifosi
noi tifosi, noi catanesi non siamo soltanto quelli che incitano la squadra in campo…noi rappresentiamo in ogni istante della settimana l’umore della città, quell’atmosfera di sottofondo che i giocatori avvertono e come…!!! Basta vedere gli sguardi delle persone che incontrano per strada, fuori dal campo di allenamento, nei bar, etc. Non ci rendiamo conto come la fiducia in loro stessi, la voglia di credere nei loro mezzi non dipenda solo da ciò che vedono dentro lo stadio ma principalmente (ed è quello che resta impresso nelle loro menti) da ciò che hanno sentito dalla gente gli scorsi giorni. Dalle discussioni, dalle battute, dalle semplici espressioni dei loro sostenitori.
Eccezion fatta per il primo anno di A, giustificato da quel triste esilio per quasi tutto il girone di ritorno, il calo del Catania della scorsa stagione, nella seconda parte del campionato, non è stato soltanto figlio della “castrazione” tecnica di giocatori fondamentali quali Mascara, Spinesi, Vargas, costretti a ricoprire ruoli e posizioni assolutamente innaturali. Ma anche del clima sbagliato creatosi in città, dove ormai molti buontemponi avevano “sentenziato” un Catania incapace di fare punti esterni ma in grado di “riparare” tra le mura amiche e salvarsi tranquillamente. Cosa che avranno sentito i giocatori talmente tanto in giro da crederci e farci affidamento.Con i risultati che tutti sappiamo…Qualcuno ne avrà a male, ma non credo che ora quel genere di persone presuntuose e fataliste si sia estinto. Continuo a sentire tra amici, colleghi, in giro di un Catania destinato a calare vistosamente nel girone di ritorno, costretto ancora una volta a giocarsi la serie A negli ultimi novanta minuti, perché “una città buia, al dissesto finanziario, con troppa gente incivile non può reggere un campionato di serie A, non può reggere il confronto con piazze come Bergamo, Genova, Bologna, Napoli, Verona, realtà ben diverse e superiori alla nostra…”.Finchè si sentiranno vomitare questo mucchio di colossali stronzate nei nostri confronti, il Catania calcio non potrà mai decollare.Un clima negativo del genere sfiancherebbe anche un leone. E’ semplicemente scandaloso che ancora molta gente ritiene la serie A un “regalo” un momento straordinario ed irripetibile per Catania quando c’è stato chi come Chievo ed Empoli che è riuscito ad arrivare persino in Europa con mezzi a disposizione nettamente inferiori ai nostri!!!!
E allora il mio appello alle persone di buon senso e di temperamento è quello di stroncare con ogni mezzo lecito a disposizione questi focolai di sfiducia, di negatività, di ignorante fatalismo che non possono che nuocere ad ogni buon proposito.Per il bene del Catania e di Catania.Se ciò avverrà, i giocatori lo avvertiranno e li rivedremo al più presto tornare vincitori da una trasferta, quella da cui hanno già sorriso “squadrette” come Chievo e Lecce rispettivamente ai danni di Udinese e Fiorentina (pur con un organico inferiore sulla carta al nostro!!!).
Noi tifosi, me compreso, dobbiamo perfezionare la nostra arte di discernere nelle cose, di fare la giusta distinzione in elementi apparentemente uguali.Mi riferisco al rendimento esterno. Se è vero che abbiamo persino fatto meno punti fuori casa nel girone di andata di quest’anno rispetto alla gestione Baldini è anche vero che la squadra si è espressa di gran lunga meglio rispetto alla precedente stagione. Il misero bottino di tre punti tiene conto di: porcherie arbitrali negli incontri con l’Inter, Sampdoria, Milan, Napoli e di nostri “colpi di testa” in Reggina – Catania (fallo da doppia ammonizione inutile commesso da Paolucci sull’1-0 per noi).Se togliamo i punti straguadagnati in casa di Juve e Siena, senza essere troppo generosi potremmo affermare che il Catania meritava di ritornare da queste trasferte con almeno tre punti in più, per quello che aveva dimostrato in campo.
Insomma cari tifosi, se non ci convinciamo dei nostri mezzi, delle nostre forze se non abbiamo piena coscienza che non siamo secondi a nessuno, se non crediamo che possiamo superare gli altri pur partendo svantaggiati (leggasi inesperienza ai massimi livelli del calcio da troppo tempo) non daremo mai “linfa” a questa squadra ed al Calcio Catania in genere!!!!
Qualunque programmazione, qualunque investimento che si attuerà a livello tecnico e strutturale non potrà mai attecchire nella nostra meravigliosa città se incontrerà un terreno arido, fatto di sfiducia, fatalismo ed individualismo. Se la gente comincerà a credere in qualcosa di grande, allora anche il club rossazzurro acquisirà ulteriore fiducia nei propri mezzi!!!
Non ci rendiamo conto come la fiducia, la positività sia un bene prezioso ed assolutamente a costo zero!!Non basta solo l’incitamento allo stadio né la mentalità impressa da Walter Zenga ai giocatori.
Occorre giorno per giorno, momento per momento parlare con ottimismo affinché il terreno attorno al Catania diventi fertile e rigoglioso.
Solo in tal modo quella infinitesimale differenza che separa trionfo da disfatta volgerà a nostro favore in casa e fuori da qui alla fine del campionato!!!!