Per questo io, nel mio piccolo, mi tengo stretti i miei piccoli Pulvirenti - Lo Monaco che, quanto meno, ancora riescono a farmi infiammare quando gioca la mia squadra. Non credo che sarebbe lo stesso se il Catania venisse acquistato da qualche petroliere americano o da un magnate giapponese o russo!!!
E' come se, anziché mangiare le vecchie scacciate con tuma o con broccoli che fa la nonna, preferissi andare a mangiare da Mc Donalds'
...Quoto assolutamente TOM...soprattutto il paragone culinario
Su quest'argomento ho sempre avuto un idea chiara che si è formata nel corso di 30 e passa anni a seguire il calcio (il Catania soprattutto!) e si rafforza ancor di più oggi con le notizie di cui si dibatte in questo topic...
Nonostante l'enorme flusso di denaro che circola nel calcio, incrementato dal business dei diritti tv...investire su una squadra di calcio non è investire su una fabbrica di mattonelle...il calcio resterà sempre una questione di passione e di cuore. L'investimento "a freddo" non potrà mai comprendere l'esigenza di valorizzare le giovanili o, in genere, le risorse umane del territorio...l'unica risorsa che conoscerà sarà quella del ricavo tutto e subito...
...e per questo si mette in moto quel meccanismo vizioso determinato da spese folli per accaparrarsi subito e facilmente sia i migliori giocatori sia la "pancia" di una grossa parte del tifo...
Ovviamente non sono esenti da questo meccanismo le proprietà "autoctone"....penso alle follie di Moratti...o all'offerta recentissima del Real Madrid per Cristiano Ronaldo: 150 milioni di € al Manchester United e 18 l'anno per quattro anni al giocatore
....un'immonda immoralità nei confronti della povertà...
E non penso sia moralismo d'accatto il mio...visto che questo squallido mercato ha fatto fallire decine di società, i cui dirigenti per soddisfare la bramosia propria, di giocatori e tifosi (questi ultimi sempre convinti che l'erba del vicino sia la più verde...) hanno fatto il passo più lungo della proria gamba...
Invece il calcio vero è un'altra cosa....il calcio è valorizzare i vivai, gli atleti giovani delle categorie minori nazionali e non...è unidici contro undici su un rettangolo verde in cui vince il migliore e non chi ha speso di più...
Personalmente, fin da bambino, ho avuto attenzione sempre verso quelle squadre che con "poco" riuscivano a fare campionati più che dignitosi...
Ricordo i miei idoli di ieri: gli indiani e mai i cowboy
...Ciceri e Spagnolo, mentre i miei compagni avevano Bettega o Boninsegna...
Lo so...lo so...è da illusi coltivare l'utopia di un calcio che torni ad essere sport puro e disciplina...da sognatore l'idea che nel calcio, per le proprietà, valga il detto "Mogli e Buoi dei Paesi Tuoi"....sbaglierò, sicuramente...ma anch'io, come Tom, mi tengo stretta questa Società...
Ciao