Finché c’è serie A c’è speranza. Il fatto è che, con questi risultati, siamo ancora in gioco per mantenere la serie A perché le altre concorrenti, sono in difficoltà come il Catania. Oggi sotto questo punto di vista è stata una giornata “fortunata”. Ma occorre cambiare passo. Solo sei punti nel girone di ritorno sono veramente ben poca cosa. Il buon gioco se non porta a risultati non è buon gioco. A me il Catania di Baldini non ha mai entusiasmato, ma nel girone di andata era in grado di produrre risultati, giocando bene o male. Ritornare sulla questione del mercato di Gennaio è assolutamente inutile. A parte il fatto che fino a Gennaio la squadra stava ottenendo i suoi risultati in casa e fuori, e l’attaccante in più l’avevamo già, una volta che Spinesi avesse ripreso a segnare come sa fare. Ma le cose non sono andate come sperato (dalla società in primo luogo): la palla è tonda si dice. Le difficoltà dell’attacco (evidenti, lo dirò sempre, fin dal precampionato) sono diventate le difficoltà di tutta la squadra e ultimamente anche dei difensori. A ciò si aggiunga qualche torto arbitrale, la sfortuna, un fisiologico calo di forma (che però ormai mi sembra superato) e si arriva alla situazione di oggi. Un ambiente sereno, l’unione fra società, giocatori, allenatore, tifoseria, stampa, c’è stato, c’è e, spero, ci sarà anche in futuro, in quanto è un elemento da cui non si può prescindere se si vuole centrare l’obiettivo della salvezza in serie A o qualunque altro obiettivo importante. Ma l’unione da sola basta. Lo staff tecnico deve trovare subito il bandolo della matassa e mettere la squadra in condizione di fare risultato. Oggi, con tutta la sfortuna che volete e che c’è stata, la squadra non ha avuto la personalità per imporsi o per raddrizzare la partita. Aspettando tempi migliori mi associo all’invito a stare tutti uniti attorno alla “nostra” squadra per la prossima partita con il Napoli.
Saluti a tutti.