Quando si "tocca" la politica c'è sempre il pericolo della strumentalizzazione. Per questo voglio attenermi ai fatti. Il fatto è che, dopo 6 mesi di chiusura, alla riapertura, il campo del Cibali era simile ad una coltivazione di patate che ci ha fatto vergognare di fronte a tutta l'Italia. Che poi siano corsi ai ripari spendendo "ben" 200.000 Euro per rifare il prato, non ha certo cancellato la figuraccia e l'immagine negativa data nel giorno in cui tutta l'Italia guardava Catania, dopo i fatti di Febbraio. Ancora: il sistema di drenaggio, vero problema del campo, non è stato rifatto: quindi, quando pioverà....vedremo.
Queste sono ragioni sufficienti per indignarsi? Qualcuno ha scritto che qui da noi "Grillo"non attecchisce. E' vero, siamo talmente abituati ad accontentarci del nulla!
Il calcio da qualche anno sta rappresentando un punto di orgoglio in questa città, sta dimostrando che con l'intelligenza e la programmazione anche a Catania si può arrivare ai traguardi a cui nel resto d'Italia si arriva normalmente. Non è l'unico esempio lo sappiamo bene, ma a differenza di altri settori questa volta qualcuno ha deciso di non "ossequiare" la politica. Ed ha fatto benissimo.
Siamo stufi di una classe politica che non riesce a rendere questa città, dal punto di vista amministrativo al pari delle altre città d'Italia, mantenendo sempre un perenne stato di emergenza. Le grandi opere, le piazze, le strade, sono solo quello che era dovuto alla città di Catania. Ma allo stesso tempo è dovuta la buona e sana amministrazione della città, delle piazze, delle strade, degli impianti sportivi. E questo nell'interesse dei cittadini tutti, e non dei Lo Monaco di turno.