Temply, non mi piacciono queste sortite degne di operaio in cassa integrazione. Mosso da sentimenti di attaccamento e di partecipazione al progetto, indipendentemente dal lato pecuniario, il rinnovo non doveva nemmeno essere in discussione. Trascinarci per i capelli i tifosi e coinvolgerli ad attaccare in massa la società e quindi il presidente su cui sta scaricando tutte le responsabilità del mancato rinnovo lo trovo irriconoscente quanto fuori luogo. Mi sembra una riedizione della lettera di Sonetti alla città di Palermo subito dopo aver saputo che non sarebbe stato riconfermato:
"Nel momento in cui lascio la panchina del Palermo, sento il bisogno di indirizzare un saluto soltanto alla città, dopo avere ringraziato i giocatori. Sin dal mio arrivo, sono stato circondato dall'affetto della gente che mi ha considerato uno di loro. Me ne vado soffrendo, ma umanamente arricchito. Non dimenticherò mai l'affetto della gente di Palermo e gli attestati di stima che mi hanno sempre accompagnato. Oltre ai tifosi ringrazio tutta la gente di Palermo. Terrò geloso il rapporto che ci ha legato. Ho deciso di andare via in fretta perché altrimenti starei male. Mi auguro che tornando, un giorno a Palermo, qualcuno mi dica: ciao Nedo."
Come non capii la necessità di Sonetti di lasciare necessariamente rimpianti facendo leva sulla fin troppo facile emotività della gente, non capisco questo sfogo dipinto di amaro da parte di un giocatore che, non dimentichiamolo, il rinnovo del contratto lha avuto portato posto ai suoi piedi e sbattuto sotto il naso. Pretendere che la società dovesse avere un briciolo di riconoscenza mi sembra legittimo e mi pare che la società labbia anche fatto. Pretendere che si aspettassero anche i suoi comodi, come se per fare la squadra debba essere necessario avere per forza Corini, mi sembra anche eccessivo. Corini, riconosciuto oramai come una bandiera ed uno degli artefici principali della rinascita rosanero, sa di aver la gente dalla sua parte e questo suo metter discredito (noto parecchie reazioni quasi isteriche a questaddio annunciato e parecchi jaccuse immotivati verso la società) tra la Palermo Calcio e i suoi tifosi non mi sembra sia proprio il massimo come testimonianza di affetto verso questa causa.
Le scuse addotte poi sfiorano il paradosso. Sono anni che Corini vive lontano dai suoi figli; la professione glielo impone e non è mica il solo calciatore che vive lontano dalla famiglia.
Grande riconoscenza per quello che ha fatto ma io non abbocco. Se ti senti in diritto di prenderti alcuni giorni di riflessione per ponderare il futuro tuo con i tuoi figli (non era necessario attendere di conoscere i termini del contratto prima di decidere), anche la società può ritenersi nel diritto di un ripensamento. Se la società ha deciso di non avvalersi più delle sue prestazioni, pur sapendo a cosa andasse incontro col ripensamento, avrà i suoi buoni motivi. Solo i deficienti possono credere che Zamparini labbia "scaricato" perché sia disumano o perché sia vena di dispetti.