Ieri sono stato alla presentazione di Silvio Baldini in un noto albergo della riviera dei Ciclopi.
Un bellissimo pomeriggio in cui, prima dell'arrivo del tecnico di Massa, Nino "The Great" Pulvirenti si è soffermato amabilmente e informalmente a parlare con un gruppetto di noi sulla varie problematiche in città. Poi arrivato Baldini è cominciata la conferenza stampa ufficiale di presentazione davanti ad un vero e proprio schieramento di repoter come mai mi era capitato di vedere tutte le volte che sono andato alla presentazione di un nuovo tecnico rossazzurro...anche perchè, diciamo le cose come stanno, è la prima volta che assisto ad una presentazione in serie A.
Ha introdotto Lo Monaco con la sua solita verve e sicurezza, lisciando doverosamente il pelo ad un paio di giornalisti di testate nazionali abituate a fare le telenovele sul Catania, e ha detto una cosa che mi sento di condividere: praticamente che una delle vittorie più grandi l'anno prossimo sarà non dare più adito alla Nazione di sparlare di noi. Ci dovranno essere 19 partite in casa e basta!
Poi il turno del Presidente che ha fatto suo l'auspicio del Direttore, salutato e ringraziato i presenti, e tracciato le linee guida e programmatiche della Società che saranno sempre improntate al miglioramento tecnico, quindi al consolidamento della A, e alla cura del bilancio senza la quale non ci potrà mai essere futuro.
Infine Silvio Baldini che non si è sottratto per nulla con dichiarazioni reticenti o peggio populiste al fuoco a raffica dei reporter locali e nazionali presenti. Una risposta puntuale per tutto e su tutto, schietto e senza peli sulla lingua. Ha ricordato senza remore i suoi insuccessi: l'esperienza "traumatica" con Zamparini, i flop di Parma e Lecce, ma soprattutto quali saranno le sue intenzioni circa la squadra senza, però, sbilanciarsi di un solo millimetro sui possibili acquisti e partenti.
Mi ha colpito molto favorevolmente quando ha detto di essere venuto a Catania non per l'amicizia che lo lega a Pietro Lo Monaco (bollato dallo stesso A.D. come il solito "cuttigghiu" alla catanese!), ma perchè come noi catanesi è affamato di rivincite e di vittorie.
Oppure quando ha disquisito sul modulo che intenderebbe usare che nel credo tattico non si discosterà molto da quello del suo predecessore, quindi votato all'attacco e al bel gioco, però in termini numerici sarà diverso. Ad esempio l'utilizzo del trequartista da mettere a cerniera tra centrocampo e attacco.
Insomma, io avuto una buona impressione a livello d'intenzioni, anche perchè dialetticamente Baldini è uno che non usa il linguaggio stereotipato del mondo del calcio, ma dice pane al pane e vino al vino. Mi ha dato l'impressione di sapere il fatto suo, desideroso di riscattarsi e far vedere al mondo intero che quello che è stato l'artefice del miracolo Empoli o che stava traghettando il Palermo in A non è finito.
Ovviamente adesso sarà il campo a dare il suo verdetto, perchè è quello solo il giudice, il resto è aria fritta. Come dice chi sà di calcio, ogni anno per un allenatore o un calciatore si apre una nuova storia e il passato, i curriculum e il "nome" servono a poco.
In bocca al lupo Mister!