Ma picchi non parrari della palla persa da Rinaudo pressato e con il suo compagno piu' vicino(Monzon)in area avversaria.
Ne ho parlato nel post scritto dopo la partita.
Nell'occasione Monzon era oltre la linea della palla. Ma lasciamo perdere, ne abbiamo già parlato ed evito di insistere sul singolo.
Il problema è come si corre.
Parafrasando un pensiero di Zeman, non mi riferisco a quanto si corre, ma a dove si corre e perché si corre.
Questo fu il problema principale dello scorso anno, che coincide con una reale mancanza di gioco, celata da un ingannevole e inutile possesso palla. A guardarli uno per uno, sembrava che corressero sempre, che lottassero su ogni pallone, che ognuno di loro giocasse con grinta.
Ma in realtà era una ricerca di gloria personale, solo per non sfigurare. Non si correva per la squadra, non si faceva quel necessario lavoro oscuro che vedevamo negli anni passati. Per molti anni abbiamo avuto una squadra qualitativamente inferiore a quella dello scorso anno (persino a quella di quest'anno), ma quei giocatori si sacrificavano in un lavoro oscuro che portava i risultati. Ad inizio campionato ci pronosticavano in serie B, ma retrocedevano altre squadre che, sulla carta, avevano fatto un calciomercato valutato positivamente. Ne seguiva una valorizzazione dei nostri calciatori, che venivano ceduti con credenziali buonissime. Ma una volta fuori dal contesto, si rivelavano inferiori alle aspettative.
Al di là degli errori dei singoli, in occasione della palla persa da Rinaudo, abbiamo rivisto il film dello scorso anno. Per evitare questo ed altri errori, bisogna andare incontro al portatore di palla, bisogna ridurre le distanze rispetto al compagno di squadra. Quando questo non avviene, gli avversari sono sempre in anticipo. La vera corsa non è quella che sta oltre l'occhio della telecamera, ma quella che puoi vedere solo dalle tribune dello stadio, quella che permette di accorciare le distanze e trovare il compagno di squadra in anticipo sull'avversario.
Da questa base, un gruppo di giocatori può diventare una squadra.
Per finire, vorrei sottolineare che mi riferivo ai problemi dello scorso anno. Per quanto riguarda quest'anno, ci sono state cose positive e cose negative, anche se, alla prima giornata di campionato, qualche problema nella distanza tra i reparti ci può stare. Ci può stare anche l'errore del singolo. Ma l'errore di più singoli diventa un problema di squadra, quindi c'è da lavorare.