Se per l’intensità agonistica e i repentini capovolgimenti di fronte, la gara di Firenze di ieri somiglia tantissimo a quell’Italia Brasile del Sarria di Barcellona nell’82 (quando ogni tifoso incollato alla TV passava dai momenti di nero sconforto e di profonda costernazione per i sopravvenuti pareggi dei carioca, alla gioia irrefrenabile e sprizzante sotto le manifestazioni più estemporanee e assurde ogni qualvolta Pablito Rossi riportava la nostra Nazionale in vantaggio), dal punto di vista delle recriminazioni e degli strascichi post partita la vittoria rosanero a Firenze mi ricorda tanto quella del Cibali di 3 anni fa con reti di Corini e Zauli. Oggi come allora si parla di Palermo molto fortunato, premiato bel al di là dei propri meriti e Fiorentina (ed allora il Catania) che sebbene uscita con le pive nel sacco, sarebbe meritevole della vittoria al punto di mettere in imbarazzo ogni cronista che in ambito nazionale volesse fare una cronaca seria e scevra da preconcetti su quanto visto in campo in quei 90 minuti.
Entrambe la gare (quella di ieri e il derby di 3 anni fa) presentano parecchie similitudini, non ultima quelle di essere gare attesissime e dal tutto esaurito sugli spalti:
Il Palermo è (era) quella che giocava in trasferta; ergo, toccava ai nostri avversari fare la gara.
Il Palermo si porta in vantaggio nei primissimi minuti e manterrà in entrambe la gare il conforto del risultato ad essa favorevole che, di per se, suggerisce di non scoprirsi, conducendo una gara di attesa; ergo, i nostri avversari peggio di prima devono catapultarsi all’arrembaggio alla ricerca del riequilibrio.
Non mancano,né allora, né oggi, recriminazioni sull’operato arbitrale che, a detta dei nostri avversari, avrebbe favorito la squadra ospite.
I nostri avversari sotto porta si mangiano l’impossibile; ergo, come sempre accade quando la disamina dei fatti passa per i commenti dei tifosi più passionali, la propria squadra è l’ultima a salire sul banco degli inquisiti (si fa prima ad accusare l'arbitro, il palo, il soffio del vento, l'inclinazione dell'asse terrestre, equinozi e solstizi :P ).
Cecità assoluta nello scindere i singoli episodi: riferendomi esclusivamente alla gara di Firenze, pochi hanno notato che a fronte di tre reti spettacolari (una più bella dell’altra) di marca rosanero, la squadra viola ha fatto due gol di cui uno molto fortunoso su autorete di Barzagli con la palla che gli carambola addosso; l’altro un appoggio istintivo in rete di Mutu a due passi dalla porta dopo che si è trovato il pallone tra i piedi.
Ma è sulle pagelle che i plausi per la Fiorentina assumono i connotati della farsa: da un lato c’è Amauri che riporta nove e dieci in pagella in tutti i quotidiani sportivi e dall’altro il pennellone di Pavullo che non va oltre il 5. Altissimo anche il voto su Barzagli (sulla media del 7) contro il 4 di Dainelli.7 anche per Fontana contro il 5 di Frey. Quasi pari il voto degli attaccanti esterni (anche ieri Di Michele ha giocato un partitone al pari del collega Mutu). Corini sicuramente meglio di Liverani, in sostanza sugli uomini chiave del match, il Palermo ha vinto tutti i confronti. Anche in panchina Guidolin ha saputo leggere meglio la gara, togliendo nella ripresa un brillantissimo e concreto Di Michele per rinforzare il centrocampo con Guana, mentre il suo collega il centrocampo l’indebolisce togliendo Jorgensen per Reginaldo e Liverani per Pazzini, alla disperata ricerca di una punta che facesse gol.
Come si fa, di fronte a questi numeri, a parlare di Palermo fortunato senza riconoscerne i meriti, mi sembra quantomai grottesco.