In media inglese siamo primi in assoluto, con due punti sopra la Roma. Si era detto degli ampi margini di miglioramento manifestati precedentemente e la difesa ieri sera è apparsa impeccabile con un Barzagli super, degno erede di Nesta ed un Zaccardo che si sta riscoprendo un piccolo campioncino in questo suo nuovo ruolo di centrale.
Se ripenso alla gara di Empoli, qualche rimpianto nasce spontaneo: con una gara più accorta ed un po’ di fortuna, il punticino si poteva portare, tanto per conservare l’imbattibilità.
Un Palermo comunque che si dimostra tonico e ben messo in campo, preciso e tempestivo nelle chiusure e che lancia bricioli di spettacolo puro tutte le volta che mette in mostra le sue ripartente (spettacolari quelle due progressioni di Barzagli).
Barzagli e Zaccardo in difesa, Bresciano, Corini e Simplicio a centrocampo e Di Michele in avanti formano l’anima di questa squadra che, assieme ad Amauri, autentica ciliegina sulla torta, danno l’immagine di un gruppo che sembra imbattibile e che se la giocherà con tutte a viso aperto. Nessuno potrà tacciarci di presunzione dichiarando l'assalto al 4 quarto posto. Altri obbiettivi lasciamoli alla fiera dei sogni.
Adesso la sosta cade a pennello. Questa squadra ha bisogno di lavorare per perfezionare i suoi meccanismi. Guidolin ha per le mani un autentico gioiellino. Speriamo di rimanere tutti uniti e che Zamparini, l'unico capace di sconquassare l'ambiente, mantenga la sua lingua a posto.
Due parole sul Catania: questa squadra in A ce l’ha portata Mascara, un giocatore che io apprezzo molto e che ho tante volte ritenuto di pari livello del nostro Di Michele (anche se il Di Michele dei giorni d’oggi è in totale stato di grazia). Senza Mascara in campo, l’unico capace di una ispirazione, di saper dare un po’ di fantasia alla manovra, di fare "peso", questo Catania puzza già di cadavere (è una fortuna avere alle spalle squadre con pesanti penalizzazioni; Fiorentina e Reggina rimarranno lì sotto sino alla fine del torneo).
Corona è tanto fumo e poco arrosto: dribbling, serpentine ma mettersi al servizio della squadra lo fa poco e male. Forse la serie A è un palcoscenico eccessivo per le sue doti. Comunque la squadra mi è parsa molto debole, sia tecnicamente che psicologicamente (da salvare soltanto Baiocco). Questo miniciclo di gare tutte in trasferta ne ha leso il morale, già abbastanza fragile di suo. Ed all’orizzonte ha altre quattro gare con avversari che non scherzano: le prime due sembrano già a risultato chiuso, le altre due sono con squadre di categoria ben avvezze ad azzannare senza scrupoli le prede deboli. Sarà difficile venirne fuori.