Io veramente non comprendo perché l'ambiente si ostini a difendere l'allenatore come l'ultimo dei problemi. Fino a prova contraria è lui che avrebbe dovuto dare un gioco e una identità di squadra. La "missione" è stata fallita completamente. Squadra senza idea di gioco e identità. In piazze ben minori sono riusciti nell'impresa, senza spendere e spandere ma con squadre organizzate, anche quando tecnicamente scarse. Aveva fatto molto meglio Zeoli, in condizioni al contorno anche peggiori
Quoto.
Guardiamo in faccia alla realtà: questa squadra non ha un'identità di gioco; è tutto un affidarsi ai singoli, senza idee, con lanci lunghi alla viva il parroco. Non c'è una trama, un copione, nulla di nulla. Contro la Casertana (che meritava la vittoria) una delle partite più insulse degli ultimi anni: stavo davanti la TV ma nel frattempo facevo la settimana enigmistica, tanto era noiosa e inguardabile la partita. E, dunque, una riflessione sull'allenatore è giusto farla, anche se stiamo parlando del mister più vincente della C con 5 promozioni: il suo compito era dare un gioco alla squadra e, al netto di infortuni e cambi di mercato, di questo gioco però non v'è traccia. Ovviamente non è il caso di cambiare ora, ma potrebbe non esserlo nemmeno a giugno (non è questo il punto), si tratta solo di capire se la società ha in animo di fare una riflessione sull'argomento a fine stagione e comprendere, fin da subito, se la prossima dovrà iniziare con Toscano o no. Toscano è un eccellente allenatore, il migliore forse che si poteva arruolare per la C, ma a volte vi sono mille e più fattori che non ti consentono di rendere al meglio e temo sia ciò che sta succedendo sotto l'Etna. Bisogna ripartire da queste considerazioni, una volta finito il campionato nel migliore dei modi possibile (che, visto l'andazzo, significa provare ad andare nei playoff per poi essere eliminati con dignità).
Ultima considerazione: certo che la serie C è una brutta bestia. Sarebbe il caso che la politica del calcio si interroghi una volta per tutte circa la validità di una serie C così impostata: una promozione diretta per girone è una follia, un collo di bottiglia che spreme le finanze di molte società che galleggiano in terza serie perennemente coi bilanci in rosso. Molto meglio sarebbe prevedere due promozioni dirette a girone e sei retrocessioni dalla B (di cui, tre dirette e altre tre dopo i playout) ovvero, in alternativa, ridurre a due i gironi della C (magari a 24 squadre) e semrpe con tre promozioni a girone. Ma possibile che di questo argomento non vi sia cenno nel dibattito calcistico?