Per una volta, lo dico senza ironia, devo fare i complimenti a questa società che è riuscita nell'impresa di far digerire una manita interna, credo la prima dal 1929 (ma non ho voglia di controllare) ad una tifoseria che tradizionalmente, sbagliando, è solita contestare violentemente per molto meno. Penso a quel Catania-Giulianova di più di 20 anni fa, quando la proprietà Gaucci, che non lesinava risorse e comunque stazionava nelle prime posizioni, si ritrovò sotto una pioggia di seggiolini.
Ovviamente non rimpiango quel tipo di errori, ma oggi poter spacciare questa rinuncia mascherata, e magari prendersela con l'avversario che non si è fermato, come un'opportunità pedr i giovani rossazzurri, quando si è trattato dell'ennesima perdita di credibilità, è veramente surreale.
A Palermo i nostri cugini, evidentemente più consapevoli della propria storia, contestano la società (e non i giornalisti) con striscioni inequivocabili, consapevoli di non potersi accontentare nemmeno di una Serie B tranquilla, qui accettiamo le risatine di Grella in mondovisione che fa diventare normale dover sperare nella benevolenza dell'avversario che 6000 spettatori forse li avrà fatti all'apice della propria storia per la promozione in cadetteria.
Veramente non capisco cosa sia venuto a fare Pelligra a Catania. Questi risultati li avremmo ottenuti con Maestri o Giovannone, cui porobabilmente non si sarebbe consentito di vantarsene.