Non so che mansioni svolga Rinaudo nel Palermo, cioè non so se sia egli stesso a scegliere i giocatori da arruolare nel Palermo, oppure sia un semplice spicciafacente, un passa carte, uno che deve solo vidimare documenti su accordi e contratti stipulati da altri, osservatori o dirigenti che siano. Di sicuro il suo curriculum non mi pare possa vantare chissà quant’altre imprese in clubs più o meno blasonati. Praticamente l’estate scorsa Rinaudo, un uomo ad esperienza zero o quasi, è stato “promosso” a direttore sportivo dell’area tecnica del Palermo. Di sicuro, in qualità di club appartenente al CfG (e, aggiungerei io, di elevato livello), ci si poteva aspettare una soluzione un po’ meno low cost e virare su un profilo un po’ più esperto.
Fatta questa doverosa parentesi su Rinaudo, ammesso che sia stato egli a scegliere quest’anno i giocatori, appare evidente che il binomio Rinaudo Corini non può più essere riproposto per l’anno prossimo. Faccio solo un esempio, se Graves e Orihuela vengono presi a gennaio per potenziare il reparto difensivo e nessuno dei due riesce ad entrare nelle grazie dell’allenatore, è evidente che c’è una pessima intesa tra i due, per non dire che non c’è sincronia alcuna. Per cui la domanda dobbiamo porcela tutti: sono i giocatori scelti da Rinaudo che non sono all’altezza della situazione? Oppure è l’allenatore che non riesce a formare una squadra vincente da un gruppo valido? Come spesse volte accade, la risposta probabilmente sarà a metà strada e le colpe vanno divise a metà. Se le prestazioni della squadra dopo il mercato di gennaio sono peggiorate invece di migliorare e dei nuovi arrivati si è visto quasi nulla (il “quasi” è giustificato da Aurelio che è un giovane di prospettiva con ampi margini di crescita), è chiaro che si è sbagliato tutto ed occorre innanzitutto evitare di perseverare nell’errore. A memoria, da ultra sessantenne quale sono, posso affermare che quello appena trascorso è stato uno dei peggiori campionati del Palermo. Ce ne sono stati di campionati pessimi, dove alla fine poi il Palermo è retrocesso, ma è stato sempre un Palermo più debole dei suoi avversari, che veniva puntualmente sovrastato. Un Palermo volenteroso, pugnace, ma debole. Mentre il Palermo di Corini, tolti i lampi di genio di Brunori che spesse volte riusciva a giocare da solo, si è distinto per partite totalmente incolore, dove anche contro avversari modesti e molto scarsi la squadra non sapeva come muoversi e cosa fare. Un Palermo privo di idee, di mordente, di fantasia, di spirito di squadra. E’ stato un Palermo noioso fino alla morte, mai ha divertito per coralità di gioco, semmai ci ha avvilito per la sua manifesta impotenza evidenziata in troppe gare dove bastava un niente per conquistare la posta in palio e quel niente troppe volte non venne mai fuori.
Ed infine un grazie Brescia per aver tolto al Palermo tutto (dal magazziniere fino a Marwood passando per calciatori, tecnici ed allenatore) la possibilità di nascondere la polvere sotto il tappetino, li lanciare a noi tifosi fumo negli occhi con questi playoff dove non avevamo dove andare, grazie per aver messo a nudo e senza ambiguità alcuna, tutte le lacune attualmente presenti in questo sodalizio, nella speranza che vi sia volontà di porvi rimedio perché credo che ripartire il prossimo anno dalle stesse basi attuali sia un grave errore.
Ad ogni modo, non vedo l’ora che riparta la campagna abbonamenti. Io malgrado tutto sarò sempre al mio posto.