Da un po’ di tempo comincio a percepire la sgradevole sensazione che la mia squadra sia diventata società satellite di qualcun’altra, con tutte le spiacevoli conseguenze che ciò comporta. Scarse ambizioni, carenti attenzioni, pressapochismo, improvvisazioni, tirata a campare, banco di esperimenti, colonia, vacca da mungere, ruota di scorta, ecc. ecc.
Forse dovremmo lasciar perdere Corini che ormai sembra più un figurante, una specie di paratia per arginare i malumori e smorzare i mormorii dei tifosi, un fantoccio con cui prendersela per sfogare i propri nervi e cominciare ad alzare il tiro su chi ha la responsabilità di questa pericolosa parabola discendente che abbiamo intrapreso, senza che faccia nulla per invertirne la traccia, a pretendere chiarezza e impegni da chi si è fatto carico di questa società, patrimonio della nostra città che non può essere considerata come un paesino qualunque, perché se le intenzioni del CfG non sono nobili io smetterò di ossigenarli. L'intera città dovrà sottrarsi al loro gioco.
Parlare di campionato di transizione è stato doveroso oltre che intelligente. Perché il transitorio presuppone che la porta aperta ai sogni la si possa lasciare. Ma cambiare obiettivo in corso d’opera, parlare di salvezza a una piazza come Palermo, dopo che ti abbiamo lustrato gli occhi con 4 sold-out di fila in serie C (cose che non avevate mai visto prima in nessun angolo del mondo), è altamente offensivo, un oltraggio alla nostra passione. Per cui occhi aperti a gennaio e si pretenda interventi drastici, quasi rivoluzionari. E soprattutto un allenatore vincente che gioca d’attacco, il pavido e attapirato Corini, se è bravo come lo ritenete, portatevelo a Manchester.