Analisi puntuale di fine partita per capitoli.
1) IL RISULTATO: assolutamente ingiusto. Il Palermo, soprattutto nella prima mezz’ora, si è divorato almeno un paio di gol. Il 3-0 non si sposa con il film della partita, un 9-2 sarebbe stato specchio più fedele di quanto visto in campo.
2) I GIOCATORI: ai tempi del liceo c’era un compagno che dava alla palla del tu al punto che era soprannominato “chistu mancu cciavi avvicinari o campu”. Lancini poteva essere mio compagno al liceo. Ma non è che Doda o Peretti siano tanto meglio, eh…
3) L’ALLENATORE: andare ai capitoli GLI AVVERSARI e IL COMMENTATORE.
4) LA SOCIETÀ: capisco le difficoltà economiche, capisco che probabilmente Mirri non vede l’ora di levarsi di dosso questo peso, ma vivaddio, il Catania non ha i soldi neanche per piangere ed ha fatto una squadra dal nulla ed è lì che se la gioca con tutti. La cosa peggiore che Mirri & co. possano fare è continuare a non fare nulla.
5) L’ARBITRO: ottima prestazione, anche se il voto gli verrà scalato dall’organo tecnico perché ha fatto battere al Palermo un fallo conseguente a fuorigioco nella metà campo avversaria. Cose che succedono quando sei alle prime conduzioni appena dopo avere finito il corso AIA.
6) GLI AVVERSARI: beh, un piacere vederli giocare, credo che abbiano passato la palla indietro due o tre volte e solo negli ultimi cinque minuti di partita. Verticalizzazioni fulminanti, attaccavano in 5-6, mi sa che a Filippi hanno detto che Caneo giocava un calcio zemaniano e che il vate partinicese si sia guardato Palermo-Foggia di domenica scorsa, perché non ci ha capito proprio nulla.
7) IL COMMENTATORE: se il nostro Marco Capone avesse un decimo dell’odierno telecronista, le partite casalinghe sarebbero più piacevoli da vedere. Oltretutto il tipo si dimostra secondo me più competente e lungimirante dello stesso Filippi, essendo preparato tecnicamente, gradevole nel commento. Oggi Torre del Greco ha vinto su tutta la linea.
Finito.