Forse sono io che sono tifoso, ma l’Avellino oggi mi è sembrato il candidato ideale per il premio “Timpulata d’Oro a Unu a Unu”, hanno cercato la rissa ad ogni contatto. Simpatici come la sabbia di Mondello a cavallo del cavallo il 31 Luglio giorno mediano di una tre giorni sciroccale.
Tatticamente mancavano Piotti in porta, Di Somma in campo a randellare e il pallone a 32 sezioni e poi sarebbe sembrata una trasferta avellinese ai tempi del calcio ad uomo totale, catenaccio da fare paura pur essendo loro, secondo me, tecnicamente più forti del Palermo.
Volevano giocare per due risultati il ritorno, la dea ‘NtaMinchia, origini fenicie, ha detto di no col rigore di Floriano e il suo celeste consorte Minchiarupalu ha poi messo il sigillo sulla sconfitta.
Ciò non toglie che rimangano i favoriti, in fondo basta loro un solo gol, però stavolta il catenaccio se lo potranno attaccare ai gnegnè meridionali e dovranno attaccare. In fondo se abbiamo vinto tutte queste partite in trasferta è proprio perché le ripartenze sono la nostra arma migliore.
Vabbè. Ne riparliamo mercoledì.