L’unica consolazione è la consapevolezza, almeno spero, che il Palermo di oggi non è quello reale, sarebbe un dramma se lo fosse. Perché tra tutte le squadre che ho visto finora da avversari, questo Palermo le buscherebbe con tutte. Il Palermo visto oggi è stata una squadra di zombie, 11 cadaveri che vagavano per il campo, senza meta e senza sapere cosa fare, dove guardare, a chi dare la palla. Difficile trovare una gara peggiore di quella di oggi, forse pari a quella con la Palmese lo scorso anno, ma lì almeno finì pari. Se oggi avessimo giocato ad oltranza avremmo segnato verso mezzanotte, ma non perché finalmente si fosse riusciti a concretizzare il gioco ma perché dopo dieci ore di averci tenuto a bada senza troppa fatica, i giocatori del Foggia avrebbero ritenuto giusto uscire dal campo e ghirisi a curcari.
Il Palermo di oggi non è stato diverso da quello delle prime giornate, quello che aveva perso a Teramo, a Bisceglie, in casa con l’Avellino, sono gare tutte uguali a quella di oggi, dove allora si disse che era una squadra nuova, che si dovevano ancora conoscere, che non avevano fatto gli allenamenti, che c’erano giocatori appena arrivati da pochi giorni. Ma oggi, perché il copione si è riproposto? Non sono un tecnico ma non ci vuole molto a capire che questa squadra gioca male. Io vedo i nostri avversari avanzare a gruppi di quattro o cinque che si passano tra loro la palla con appoggi corti, massimo di 5 metri, ed avanzano tutti in maniera corale, dopo di che, superata la barriera di centrocampo parte l’affondo per la punta. Noi queste cose non le facciamo o le facciamo durante il disimpegno per aggirare il loro pressing, dopodiché o si tenta di forzare sulle fasce o parte il lancio lungo verso il mucchio dove troppo spesso o diventa preda degli avversari o siamo costretti ad appoggiare in dietro perché spalle alla porta non sa giocare nessuno. Ecco perché le occasioni da gol arrivano con il contagocce. E la gara di oggi purtroppo per noi segna un nuovo punto di partenza: da domani in poi non ci si dovrà curare principalmente della forza dell’avversario che andremo ad incontrare ma bisogna mettere sul piatto anche i nostri limiti, che sono apparsi molto evidenti in queste ultime due gare dove abbiamo preso 6 gol con soli 6 tiri in porta.
Pelagotti? E che lo scrivo a fare, ma sarebbe troppo ingeneroso oggi puntare il dito solo su di lui, tutta la squadra ha giocato male e nessuno merita la sufficienza, anzi io darei un 4 a tutti, allenatore compreso.
Comunque se consideriamo questo come un campionato di transizione dove si dovrà solo crescere, farsi le ossa, adattarsi alla categoria, consolidarsi, diventare maestri anche noi di tutte le furberie e le brutture che questo campionato porta a corredo e che spesse volte si tramutano in punti, cercando di essere meno presuntuosi ma più pragmatici e più realisti, concentrandoci più sul progetto Palermo che sulla squadra attuale, faremo meno abbili e guarderemo al futuro con più serenità. E forse chissà, se questi ragazzi avessero meno pressione ed avvertissero meno la responsabilità di chiamarsi Palermo, forse, senza pretese, potrebbero darci qualche sorriso in più.