Tanto vale fermarsi, non c'è soluzione.
Oppure continuare a giocare. Ma ad armi pari, partita dopo partita. Non ricordo il numero esatto di giocatori morti, di quelli finiti in terapia intensiva, di quelli ospedalizzati, di quelli che hanno avuto la febbre al punto da non stare in piedi (certo non Ronaldo e Ibra) o di quelli che, dopo essere stati positivi, hanno smesso di giocare per complicazioni insorte.
Leggo invece di un sindaco donna siciliano ricoverata per polmonite da COVID che candidamente dichiara di avere rispettato tutte le norme, mascherina, distanziamento, igiene delle mani, di avere evitato posti chiusi e affollati. Ma il virus, pensa un po’, se ne è fottuto della burocrazia e l’ha infettata lo stesso.
Non sono certo quali siano i protocolli nelle leghe inglesi e scozzesi. Di certo ad oggi non ricordo alcuna partita di Premiership o Championship rinviata perché c’erano positivi. Per quanto riguarda le persone “normali”, ti fanno il tampone SOLO se hai i sintomi e SOLO entro cinque giorni dalla loro comparsa oppure, se hai un contagiato in famiglia, puoi chiederlo o in alternativa farti 7 giorni di isolamento e poi tornare “libero”.
Questo accade qui invece della ricerca quasi compulsiva di positivi a prescindere che avviene in Italia. Che poi sapete a cosa porta, fra le altre cose? Ve lo dico per esperienza personale.
Mia madre è venuta a trovarmi 4 settimane fa, ieri è tornata a Palermo via Fiumicino (sorvolo sul numero di voli cancellati nelle ultime due settimane e di come trovare una combinazione decente, viste le sue limitate capacità motorie e la totale ignoranza della lingua inglese, sia stata un’impresa).
A Fiumicino ha chiesto se poteva fare il tampone in modo da liberarsi velocemente da questa incombenza e le hanno detto che non c’era nessuno né lì, né a Punta Raisi, che con la anagrafica compilata qualcuno, FORSE, l’avrebbe contattata nei prossimi giorni per dirle QUANDO fare il tampone all’ASP.
Quindi, chissà se e quando farà il test, in caso chissà quando avrà il risultato (so per certo di gente che lavora al 118 che aspetta l’esito da 18 giorni, ma continua a lavorare perché altrimenti non avrebbero nessuno che porta le ambulanze), ma dovrebbe chiudersi in casa senza una data precisa. E non può fare il solito vaccino influenzale, che per lei, affetta da grave patologia polmonare e 82enne, è assolutamente necessario, perché senza tampone il medico di famiglia non può riceverla. Follia.
Ma il governo sta lavorando bene, se lo dicono i datori di lavoro di Conte e Zingaretti (ma anche del presunto leader della presunta opposizione, Salvini) in Germania o alla UE, perché non crederci.