Anche io ho dovuto fronteggiare per me e per i miei familiari i problemi di salute gravi in periodo di pandemia e purtroppo le cose si sono complicate. Io però non capisco questo volere porre sullo stesso piano virus influenzali o normali infezioni con una pandemia mondiale in corso che ha messo e sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari di tutto il mondo. Non sono d'accordo con la tua impostazione di considerarlo una variabile come le altre, come non sono d'accordo sul tuo ridicolizzare un popolo che usa le mascherine.
Parlando di calcio, è chiaro che ora si stanno cacando addosso tutte le squadre che devono affrontare avversari con molti positivi...se il calcio si deve fermare per un mese non casca il mondo. Semmai le istituzioni devono intervenire a supportare economicamente tutti coloro che sono in crisi per la pandemia.
Con riguardo al tuo ultimo punto, mi scuso per averti suggerito cosa scrivere. Volevo invitarti a non andare troppo off topic ma l'ho scafazzata...
Forza Palermo
Giuseppe
Non c’è bisogno di scusarti, anche se lo apprezzo. Fra persone intelligenti io penso si possa sempre dialogare pur sostenendo tesi diametralmente opposte.
Sul virus: a marzo, quando le autopsie non si facevano, molta gente ci ha rimesso la vita quando avrebbe potuto essere salvata se solo fosse stata curata per embolia polmonare. Probabile che la prima versione del virus fosse più cattiva di quella attuale, lo hanno sostenuto alcuni studi, probabile che le condizioni atmosferiche del Nord, lo smog, la nebbia, abbiano acuito la situazione. E’ un dato di fatto che i numeri della Lombardia e quelli della Sicilia, ad esempio, fossero totalmente differenti
I numeri, quelli che io ho cercato in rete e letto, parlano di tasso di mortalità irrilevante in pratica fino agli under 60, poi è chiaro che se hai patologie gravi cambia tutto. Malati oncologici di 20 anni possono morire per un semplice raffreddore. Anche atleti, come Fortunato.
Per quanto riguarda le mascherine servono esclusivamente a ridurre l’emissione di virus e batteri da parte di chi è malato. In Giappone, nazione civilissima che adoro per tanti motivi, la mascherina la mettono quelli che stanno male, non quelli che stanno bene e non vogliono ammalarsi. Lo stesso dovrebbe accadere per sto cazzo di Covid, ma in Italia, caso unico, siete arrivati al punto che vanno indossate pure all’aperto se non c’è nessuno nelle vicinanze o, ridicolo al massimo, come dice qualcuno, pure se si fa sesso, se proprio non ci si può accontentare della propria manina. Per me tutto questo è inconcepibile.
Credo che ciò che andrebbe fatto o meglio andava fatto, era di proteggere in ogni maniera le fasce più a rischio, sconsigliando anche col martellamento mediatico l’uso dei mezzi pubblici, l’assembramento nei posti chiusi e non aerati per anziani, malati con più patologie, etc. Ma non esiste chiudere una Nazione e devastare un’economia già di per sé in crisi, come non esiste da parte di uno Stato il continuo terrorizzare la popolazione piuttosto che invitarla sì alla prudenza, ma lanciando segnali comunque positivi. Mediaticamente è un funerale continuo, non c’è una sola notizia ufficiale che inviti all’ottimismo.
Per come vedo io la vita, non rinuncio a vivere per paura che un virus mi possa uccidere, quanto meno questo virus. Ma è di famiglia. Mia madre, che come dicevo ha grossi problemi ai polmoni (non necessariamente oncologici, almeno spero, ma vive da due anni con bombola e concentratore di ossigeno) è arrivata qui una settimana fa e tornerà a Palermo a metà novembre. Quando le ho detto se era convinta di venire, mi ha detto: vaffanculo il virus, ho 83 anni e non rinuncio a vedere te e mio nipote, non so quante occasioni avrò ancora.
In ogni caso da me in Scozia non esiste l’obbligo di coprire bocca e naso all’aperto, al chiuso nei negozi puoi pure alzarti la maglietta sul naso. Non esiste la Polizia che controlla a tappeto, non ci hanno mai fatto stare chiusi in casa un solo giorno, liberi di fare sport o una semplice passeggiata. I numeri nella circoscrizione sanitaria delle Highlands dicono che ci sono stati poco più i 500 positivi da fine Febbraio fino ad una settimana fa, poi non è che vado a controllare ogni giorno, onestamente. L’ospedale qui da me ha 10 soli posti di rianimazione, mai totalmente occupati. Gente che lavora come infermiere e che conosco mi diceva a Marzo o Aprile che i ricoveri erano pochissimi. E qui succede un’altra cosa che credo sia differente che in Italia. Il tampone te lo fanno solo entro 5 giorni dai primi sintomi, poi ti dicono di curarti a casa come una normale influenza a meno che non inizi ad avere problemi più seri. Mio figlio era a Milano a inizi Marzo, è tornato con tosse e naso che colava, dopo un mese così ha chiamato per vedere se doveva fare il test e gli hanno detto che non ce n’era bisogno. Si allenava allora e si allena ancora oggi in montagna con me a sollevare tronchetti e lanciarli in avanti come se non ci fosse un domani. O ci fosse davanti il peggiore nemico...
Quindi riassumendo, sei ovviamente liberissimo di pensare che io abbia torto marcio, ci sta. Magari è davvero così, però io non cambio.
Una buona serata e Forza Palermo.