Anno: 1997. Luogo: Velodromo Paolo Borsellino. Minuto: 97’
Il misfatto del 16 novembre 1997, il rigore di Scarafoni parato dal difensore palermitano della Turris, Tarantino, costituisce un’ottima base per la presentazione del prossimo turno. Uno dei punti più bassi della storia calcistica rosanero, la ciliegina sulla torta di un anno finito malissimo. Tecnico siciliano allora e adesso, proprietà locale, allora è adesso, un gruppo con individualità importanti, ma mai vera squadra, mai in campo con il sangue agli occhi, più confusa che persuasa. Allora e adesso. Speriamo le analogie finiscano qui.
A Boscaglia il compito di trasformare in squadra questo gruppo di giocatori che scende in campo con la stessa allegria di chi va a fare una gita ai Rotoli il 2 novembre. Non è più tempo di avventure, bisogna fare punti e convincersi che se ne potranno fare tanti altri, altrimenti il rischio di restare giù in zona playout diventa fortissimo.
Continuo a dire che il 4-3-3 è l’unico modulo possibile, continuo a dire che demolire l’asse centrale dello scorso anno è stato un errore. Spazio a Martin, Floriano e Silipo insieme a Pelagotti, Crivello, lo sperduto Lancini e non trascurerei Accardi. Il resto a completare, ma da una base si doveva e si deve partire.
Vediamo...
Palermo (4-3-3): Pelagotti; Almici, Lancini, Crivello, Accardi; Odjer, Martin, Luperini; Silipo, Rauti, Floriano.