Con Guidolin, con un presidente che avesse avuto una testa diversa da quella che si trovava, con una città enormemente assetata di vero calcio alle spalle che non aveva mai fatto mancare il suo incondizionato sostegno, si potevano fare grandi cose.
Si potevano fare qualora il Palermo fosse stata un’azienda di calcio. Cosa realmente fosse, una lavatrice, un bancomat, lo stabilirà forse un giorno la giustizia.
Certo fa un certo effetto leggere di tanto in tanto sui più prestigiosi tabloid sportivi di fama mondiale articoli titolati: il Palermo migliore di tutti i tempi, con formazioni che iniziano con Amelia e finiscono con Pastore, Miccoli, Cavani, Dybala. Dove non trovano spazio nemmeno Belotti e Vazquez.
Un effetto che è un misto fra emozioni positive e la consapevolezza che sì, siamo andati quattro o cinque volte in Europa, il primo anno fino agli ottavi di finale, siamo stati runner up in coppa Italia (ma con il palermitanissimo Barbera lo siamo stati due volte in quattro anni partendo dalla B), ma alla fine in bacheca è arrivato soltanto uno scudetto Primavera, ai tempi della C avevamo vinto lo scudetto Berretti pure con pagnottone Ferrara e le collette del Comune per l’iscrizione ai campionati...
Guardiamo l’Atalanta: l’allenatore lo abbiamo schifiato, Ilicic lo abbiamo venduto dopo la retrocessione (ma sarebbe andato via a prescindere, tre anni sullo scaffale dello zampamarket era già un record), loro lo tengono senza problemi. Come il Torino tiene Belotti, come la Fiorentina o la Sampdoria o il Genoa tengono o hanno tenuto fior di campioni con fior di stipendi.
Alla fine rimane tanta amarezza. Forse più dei bei ricordi.
p.s. se vuoi apprezzare o meglio non disprezzare la serie D italiana dai un’occhiata rapida (profilassi con Plasil o Debridat consigliatissima) alla Meistriliga estone o alla Liga delle Faroe... hai presente giocare da fermi e non riuscire a stoppare un pallone che dicasi uno? Mi sto facendo una cultura degli orrori calcistici in questa fase di stasi... 😂😂😂