Vasco?
Per la conoscenza che ho io della materia, l'ammissione all'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi (questa la corretta denominazione dell'istituto giuridico), da parte del tribunale, é solo l'inizio di una procedura lunga e complessa. Il primo passo dell'accoglimento della richiesta dell'imprenditore insolvente e la nomina dei commissari giudiziali, prelude al "periodo di osservazione". Al termine di tale periodo (70 gg.) i commissari relazioneranno sulla concreta possibilitá di continuare l'attivitá imprenditoriale. Se la relazione é negativa ha luogo il fallimento, altrimenti, se la relazione é positiva, si avvia la fase dell'amministrazione straordinaria vera e propria, operata dai Commissari straordinari (che possono essere gli stessi commissari giudiziali) nominati dal Ministero per lo sviluppo economico. I Commissari straordinari redigeranno il piano di risanamento sotto la supervisione del tribunale e del ministero, che può consistere anche nella dismissione di rami di impresa, e di altre proprietá.
Il CATANIA e veniamo a ciò che ci interessa é una proprietá della Finaria come la Meridi, la quale a sua volta é proprietaria del 5% Catania. Quindi é logico che la quota del 5% sará venduta dai commissari. Ma a chi? Non certamente a Finaria che non può comprarla. Per quanto riguarda le spese fatte da Meridi a favore del Catania, se adeguatamente motivate (il mantenimento del valore della proprietá) non c'é motivo per chiederle indietro, perché non sono state fatte a danno dei creditori, ma per conservare un patrimonio che garantisce anche i loro crediti.
Ora é chiaro che é molto improbabile che i Commissari straordinari mettano ancora soldi nel Catania il quale dovrá sopravvivere coi mezzi propri.
Secondo me ci sono le condizioni per vendere bene e per acquistare bene il Catania. Del resto mi pare che la "cordata" (il Comitato, chiamiamolo con il suo nome) si stia muovendo con competenza della materia e consapevolezza dei vari passaggi.