...dalla D, verosimilmente, ma senza più scorie tossiche. Allego il mio post sul sito del Direttore Monastra, uno che Zamparini lo ha sempre visto e valutato per quello che effettivamente era...
“Dario Mirri (e forse Rino Foschi) unico cuore rosanero. Gli altri erano tutti attori del grande regista. Tra le comparse anche tifosi e giornalisti. È finita nell'unico modo possibile.”
Questa la sintesi su FB di un giornalista palermitano, già nominato da altri. Aggiungerei all’elenco dei responsabili pure il giudice che ha stabilito che il Palermo non doveva essere portato al fallimento in inverno, quando ci sarebbe stato tutto il tempo, per un gruppo VERO, non per prestanome inglesi o romani con sangue siciliano, di rilevare il titolo e salvare la categoria.
I prestanome attuali non hanno ottenuto alcuna fideiussione semplicemente perché nessuno che non sia un “giornalista” locale o un “ammuccalapuna” da stadio (indimenticabile lo striscione “Grazie Daniela”), poteva pensare che dietro questi giochetti di scatole cinesi, di società veicolo, di vendite a 10 euro a fronte di debiti per 50 milioni almeno, non ci fosse ancora la vecchia proprietà.
La Fiorentina è stata venduta a tale Commisso, che si è presentato il giorno dopo in carne ed ossa, senza slides e società veicolo. Il Trapani è stato venduto tre giorni fa a tale Heller, senza slides e società veicolo. E si è iscritto senza problemi in due giorni.
Perché a Palermo non si é presentato un individuo via di mezzo fra il ricchissimo Commisso ed il moderatamente ricco Heller? Semplicemente perché nessun pazzo sarebbe mai andato a prendere un cadavere in decomposizione, con nuovi debiti scoperti giorno dopo giorno, con una contabilità talmente intossicata da non sapere il numero degli illeciti amministrativi in atto quando poteva farlo a luglio, ripartendo da zero, con investimento minimo ed i libri puliti.
I prestanome, quindi, erano l’unica possibilità per Zamparini di evitare l’accusa di bancarotta fraudolenta ed ulteriori guai personali. Pure un idiota avrebbe capito che con la De Angeli dentro, con figure come quella di Albanese, sponsorizzato da tempo da Zamparini, con l’illogicità di un’operazione persa in partenza, la morte del Palermo sarebbe stata solo rinviata ed invece fino ad ieri mattina tutti a scrivere che l’iscrizione era cosa fatta e che si poteva pensare ormai al calcio giocato. Tutti, pure il GdS che ultimamente era sembrato più attento alla realtà della società.
E ora? Piangiamo? Ci disperiamo per la mancata iscrizione in B? Piuttosto iniziamo a gioire, è finita come doveva finire, non esisteva alcun progetto sportivo, bisognava solo evitare il fallimento, le sue conseguenze penali ed il clamore mediatico che avrebbe suscitato. Avrebbero allestito una squadretta con grossi problemi a salvare la categoria, il prossimo anno avremmo potuto trovarci in C con una società “nuova di zecca” e già depressa, potrebbe essere lo stesso adesso, ma con un’altra finalmente non inquinata da scorie del passato e piena di entusiasmo.
Ultimo pensiero per i giornalisti locali. La D è una categoria che sta larga a molti di loro, nuove e vecchie penne. Che traggano insegnamento da questa vicenda e ne facciano tesoro per il futuro.