Casorezzo (MI), 25 Febbraio 2019
Caro Sergio,
su "cugino" e "fratello" mi trovi perfettamente d'accordo, perché "cugino" è "cugino" e "fratello" è "fratello", ma sul discorso della traduzione in genere, se condotta con onestà e competenza, penso che a volte si tratti di un alibi per metterre la Bibbia da canto e dire che ognuno può regolarsi come vuole: la stragrande maggioranza delle traduzioni - intendo quelle correnti - nella maggior parte dei passi, coincide e varia solo per scelte lessicali, perché nella sua sostanza il contenuto della Bibbia è chiaro, le differenze le trovi nei dettagli. Nel versetto di Matteo il significato generale è perspicuo: la moglie non può essere mandata via e, in ogni caso, anche se non accetti più di restare al suo fianco perché hai vissuto con lei nella fornicazione o la hai sorpresa in flagrante adulterio, non è possibile passare a seconde nozze. Il Corano è un libro molto interessante, ma lo è nella misura in cui Maometto si è ispirato ai libri sacri della tradizione giudaico-cristiana, la cui autorità è riconosciuta dal profeta dell'Islam: non capisco quale bisogno ci sarebbe nel sostituire la legge mosaica con quella coranica, laddove la predicazione di Paolo nel frattempo ha determinato che è impossibile per l'uomo osservare pienamente la Legge e che bisogna semplicemente confidare nella mediazione di Gesù Cristo. Posso credere che Gesù sia solo un predecessore di Maometto, "il suggello dei profeti", come leggo nel Corano? A mio avviso, sarebbe un regresso. Ciao,
Marco Tullio