Caro Sergio,
il nostro Luigi Prestinenza, indimenticato giornalista della redazione sportiva de "LaSicilia", rimproverò sempre aspramente al compianto Angelo Massimino di non aver saputo costruire nulla di duraturo, ma solo imprese estemporanee.Probabilmente lo farebbe anche adesso con tutti i reggenti delle nostre società. Il motivo è difficile da definire. Probabilmente una certa miopia di questi imprenditori che non hanno saputo guardare al futuro oltre la propria gestione, se non a parole.
Io mi ero illuso che Pulvirenti e Lo Monaco lo avessero fatto investendo sulle strutture e facendo piccoli passi nella costruzione di un progetto tecnico ragionevole, ma i treni del gol e le loro liti per interessi personali hanno dimostrato che mi ero sbagliato. Su Zamparini sai molto più di me.
Probabilmente per fare quello che è stato fatto a Bergamo, o anche molto meno, cioè creare un modello sostenibiler, occorrono personaggi/imprenditori di un certo spessore che siano espressione di una cultura che a noi manca, a tutti i livelli. Ma non solo a noi, guarda che tipi dominano la scena: Preziosi, Lotito, Pozzo, Cellino...
Purtroppo poi il calcio moderno "is only a TV show" per parafrasare uno slogan ben noto e ci sono probabilmente interessi ancora più biechi di quelli che il calcio ha sempre celato.
Difficile riuscire ad identificarsi in un club perché rappresenta dei valori, anche semplici, di tradizione legata al territorio, perché non abbiamo nessun controllo sulla gestione delle nostre squadre, nemmeno un piccolo azionariato popolare. E sopravvivere per realtà medio piccole o anche grandi come il Palermo, non sarà facile. La C si appresta a diventare un campionato dilettantistico e i campioanti maggiori saranno sempre più ristretti ad una elite, quasi sul modello NFL o NBA.
Per quanto mi riguarda andrebbe anche bene giocare in C, purché ci si riesca a divertire (al momento assistiamo a spettacoli da anticalcio, che non vedevamo dagli anni delle stagioni più storte della C2), ma sono consapevole che nessuno può sopravvivere in C all'infinito. Sarebbe fondamentale essere promossi. Cosa che sarà difficile quest'anno e anche nei prossimi, quando ci saranno sempre più spesso i colossi decaduti come il Bari, l'Avellino, spero non il Palermo, o realtà artificiose che vanno avanti con investimenti sproporzionati dovuti ad una ricchezza estemporanea, vedi Monza, Sassuolo e simili.
Non c'è molto da fare, se non trovare il modo di accettare di rinunciare a quest'hobby che non è più quello che ci ha fatto innamorare da bambini.