Sicuramente sarò tacciato di essere un visionario. E nella mia visione della situazione noto che la tanta agognata serie A, da molti ritenuta la panacea di tutti i mali, in realtà non risolverebbe nulla. Ad oggi c’è un solo compratore che vorrebbe (ri)avere le quote del Palermo: Zamparini. Tutti gli altri personaggi che si sono presentati al “capezzale” della squadra, non sono altro che ignobili speculatori. Nessuno di loro ha a cuore le sorti della squadra e, molto probabilmente, nessuno di loro ha “radici” nel mondo del calcio, sono solo affaristi nella migliore delle ipotesi, o figuranti per incarico di qualcuno (i fantasmagorici colpi di teatro che qualche secolo fa avrebbero sicuramente dato ispirazione anche a Pirandello). In questo momento, addì 14 febbraio 2019 ore 15 circa, sappiamo solo che c’è un gruppo che chiede solo 1.2 mln di € per uscire definitivamente di scena (e non sappiamo fino a che punto questo gruppo sia capace di insistere nella sua richiesta (della serie muoia Sansone con tutti i filistei)) e un “vecchio” proprietario che tenta di riprendersi ciò che “spiritualmente” è ancora suo. Immaginare che ci sia qualcuno ora, adesso, che cacci fuori mln di € e risolvesse di colpo tutti i problemi è solo illusione di ingenui. Non so se Zampa riuscirà a riprendersi la squadra, non sono esperto della materia. Ma so quanto basta per risolvere che se anche si andasse in serie A, le eventuali “entrate” non serviranno per fini sportivi, all’allestimento di una rosa competitiva (e se anche volesse, non potrà visto l’enormità dei debiti), ma solo per spremere la pecora ancor peggio di quanto non sia già spremuta. Quindi se il Zampa riuscisse a reggere ancora le fila della squadra rimanendo ben nascosto dietro questo giochetto di scatole cinesi (e se non riuscirà è perchè saremo già morti), stiamo più che tranquilli che non venderà a nessuno, ci sarà il suo rappresentante di facciata che ci riempirà delle solite chiacchiere e promesse ma la squadra che ne verrà fuori possiamo immaginare bene di che caratura possa essere, come ben già s’immagina l’eventuale futuro obiettivo della squadra: un altro paracadute.
La gara di domani: può avere un valore simbolico, fine a se stesso, la cui eventuale vittoria produrrà solo benefici effimeri alla tifoseria, ma sappiamo bene che la vera finale, quella che vale il futuro della squadra, si gioca in ben altro campo, lontano dal Barbera.