“Prima di Natale cederò la società”, aveva detto appena qualche mese fa ma purtroppo la nostra parusia tarda ancora ad arrivare. Primo posto in classifica, con due punti di vantaggio, possibilità concrete di chiudere il girone d’andata come campione d’inverno ma l’unica cosa di cui mi sento di essere orgoglioso è lo stadio desolatamente vuoto contro la Ternana, appena 4 giorni fa. Lui che commentando la scarsa sottoscrizione di abbonamenti si era lanciato con uno sprezzante “allora vuol dire che per entrare acquisteranno i biglietti” ma purtroppo non si è reso conto (o fa finta) che amare la propria squadra significa anche saper scegliere il male minore. Purtroppo non sappiamo più come fargli capire che deve mollare l’osso. Continua instancabilmente a dare la colpa agli altri di tutti i mali che affliggono il Palermo.
“É stato il mio peggiore anno qua a Palermo per la sofferenza che mi hanno provocato determinati fatti, per il dolore che mi hanno provocato e che penso di non meritare dopo 15 anni di dedizione e amore per il Palermo e per la gente di Palermo, anche verso quelli che mi hanno insultato e non mi vogliono.”
Aggiunge anche: “Abbiamo una media di 4-5 mila spettatori eppure stiamo dominando il campionato”. Ma io ancora aspetto di sapere perché il Palermo lo scorso anno è stato volutamente fatto retrocedere. E’ una mancanza di conoscenza che non ci da modo d’immaginare un futuro, quanto meno un futuro che sia almeno più dignitoso del nostro ultimo campionato in serie A.
Ora il Natale è alle porte. E sebbene sia una festa che per me, avulso da qualsiasi contesto religioso, vale meno di zero, mi viene sempre forte fare incessantemente il tifo per madre natura che faccia quanto prima il suo naturale corso e ce lo tolga di torno. Ma purtroppo, amaramente, devo prender atto che è l’unica soluzione rimastaci affinché si possa ritornare ad avere una squadra che ci rappresenta e che non sia costretta ad anteporre bieche logiche di mercato al conseguimento del risultato sportivo. Serie A o C2 conta poco, dev'essere la condizione atletica a decretare la formazione che scenderà in campo, non le quotazioni di mercato. Ed il palermo è l'unica squadra d'Europa dove infortuni e squalifiche possono essere una benedizione invece che un handicap.
Vicende della squadra a parte, speriamo almeno di passare un sereno Natale, magari torneremo a chiederci cosa ne sarà di noi dopo le feste.
Auguri di un sereno Natale anche ai cugini dell’Est che constatano increduli la nostra apatia. Anche se una categoria sotto, sicuramente vivono una condizione più dignitosa della nostra. Credo che questo sia l’anno buono per loro per la B. Almeno glielo si augura
Buone Feste a tutti.