Vagliasindi ha scritto che forse Petrone si aspettava qualche segnale forte dalla società (cioè mettere in tribuna qualche "senatore"). Probabilemnte la dirigenza non ha voluto accontentarlo anche per tutelare i suoi investimenti. In ogni caso si tratta di un errore di Lo Monaco: se scegli un tecnico di forte personalità devi sostenere le sue scelte, altrimenti ti tieni lo "Yes-man". Mi sa che pure il direttore sta invecchiando.
In ogni caso è impresa ardua dare un gioco ad una squadra che non lo ha avuto per 3-4 di stagione, serve solo qualcuno che tiri fuori il massimo da questi caproni che scendon in cmapo con la nostra maglia. Solo che questo qualcuno probabilmente non c'è. Se davveropoi ci sono problemi di spogliatoio, non c'è speranza di cavarcela.
Bua ha riassunto in poche righe molti concetti importanti e sono d'accordo su tante cose.
Vagliasindi non è un opinionista di siti web, bensì un giornalista. E come tale informa. Oltretutto le sue notizie di calciomercato in anteprima, tutt’altro che scontate, sono state puntualmente confermate dai fatti, pertanto non abbiamo motivi per dubitare della sua attendibilità. Non è né un mio amico né un conoscente, semplicemente credo che bisogna apprezzare chi dà delle nostizie a caldo. Quando i giochi sono fatti, sono tutti bravi.
Lo Monaco si confronta puntualmente con gli allenatori e i fatti confermano che dà suggerimenti, inoltre considera prioritaria la valorizzazione dei singoli calciatori. Non mi stupirebbe se Petrone avesse in mente un concetto di squadra che trascende il singolo, al punto da piazzare sistematicamente in panchina dei giocatori dal rendimento irritante. Avete notato Mazzarani puntualmente in panchina? Sono solo ipotesi, chiacchiere da bar, lo riconosco, ma non è da escludere che Petrone si sia dimesso per incompatibilità con il progetto del Direttore.
Chi inventò Lodi regista? Lo Monaco. Montella non ci credeva e non era d’accordo. Ma aveva ragione il Direttore. A distanza di anni, in una recente intervista, Montella ha riconosciuto la bravura di Lo Monaco, citando proprio quella mossa. Questo per dire che un AD potrebbe confrontarsi attivamente nel progetto aziendale, in cui il concetto di squadra e collettivo si basa anche nella valorizzazione dei singoli. In altre parole, lavorare traendo il massimo da ogni giocatore, adeguando il sistema di gioco ai calciatori e non viceversa. Chissà quale sia stato il problema, ma non escluderei l'ipotesi cui fa riferimento Bua.
Non me la sento di giudicare Petrone per tre partite. Per come la vedo io, se non è uno “yes man”, merita rispetto.
Per quanto riguarda Lo Monaco, confermo la mia fiducia nel suo lavoro. I fatti parlano chiaro. Il Calcio Catania gli deve molto. Lui ha fatto, altri hanno distrutto, lui sta riparando.