Casorezzo (MI), 11 Dicembre 2016
Carissimi,
la sconfitta pesa anche oggi, ma sono fiducioso che ci sarà un pronto riscatto come dopo Francavilla: sperarlo non costa niente. Quanto alle polemiche sul tentativo di aggressione ai danni della squadra all'ingresso in campo, sorvolerei: se abbiamo perso, il motivo è riconducibile alla scarsa mira dei nostri e alla loro poca determinazione. Fa specie tuttavia che per la seconda volta, dopo l'incontro di coppa Italia ad agosto, i tifosi del Siracusa si siano rivelati così stranamente aggressivi: non voglio criminalizzare nessuno, perché anche noi abbiamo le nostre pagine poco gloriose e i nostri figuri poco raccomandabili. Ma ho sempre ammirato Siracusa, oltre che per i suoi monumenti, per la pulizia delle sue vie e per l'obbedienza al codice stradale - dove in altre parti della Sicilia si vedono motociclisti con il casco? - e ho sempre creduto che l'epiteto di "babbi", affibbiato ai suoi abitanti, squalificasse non i Siracusani, ma semmai coloro che ne fanno uso, perché non ho troppa stima degli "spetti" a causa del loro scarso senso dell'interesse comune e per l'esclusiva attenzione per se stessi. Ragion per cui il mio auspicio è che i toni si stemperino e che nessuno a Catania attenda la gara di ritorno per stupide rivalse: la vendetta sportiva si chiama "rivincita" e avviene sul campo secondo le regole del gioco. Sono sicuro che gliene faremo almeno tre, purché i nostri aggiustino la mira. A presto,
Marco Tullio