Così non si va da nessuna parte. Questi non hanno capito che il campionato sta per finire e bisogna fare punti a tutti i costi. Soprattutto non l'ha capito il nuovo tecnico del tutto inadatto a gestire una situazione come quella in cui era precipitato il Catania. La squadra è nevrotica, smaniosa di avanzare e di correre inutilmente, sicuramente più veloce rispetto a quella di Pancaro, ma altrettanto imprecisa e caotica nello sviluppo del gioco. Un gioco prevedibile, anche sfortunato (ma la fortuna bisogna anche costruirla) in certi frangenti: si vede chiaramente che tutti quanti giocano con un'ansia addosso che nulla ha a che fare con una giusta carica agonistica. Ansia che li porta a sbagliare l'incredibile o a rilassarsi giusto il frangente per prendere un goal da polli (come il 3 a 0 dell'Akregas).
L'Akregas dal canto suo ha giocato un calcio "semplice" (e non è una valutazione negativa, anzi) senza nevrosi, con il giusto agonismo indispensabile per non farsi sottomettere in una categoria in cui la maggior parte dei giocatori non sono certo dei fuori classe. Schemi semplici e pronti a sfruttare gli errori dell'avversario che, se si chiama Catania, sono matematici.
Che fare a questo punto? Con Pancaro il punticino che muoveva la classifica, giocando da schifo e con in campo qualche giocatore inutile, con una manovra che sembrava piuttosto un "atto dal notaio", il punticino dicevo si portava a casa. Morirero fa giocare un calcio a sua immagine, ad immagine del giocatore che era: sempre sui nervi, velocissimo a scattare sulla fascia, nel 90% dei casi inconcludente. Per me va richiamato subito Pancaro.