Cari Aldo, Giovanni e Garreccio,
vi ringrazio per il supporto, tuttavia quel puntino è dovuto a un post doppio. Non abbiamo la possibilità di cancellare, ma solo modificare, quindi il puntino è l‘entità minima possibile che dobbiamo accettare, evitando di infliggere un post doppione.
Tutt‘altro che limitato, tutt‘altro che sarcasticamente concreto ed esaustivo, ho semmai dato un contributo nel post precedente.
Ciao.
Nelson se non si ride un pò tra di noi, questa sicuramente era la mia intenzione, e sono sicuro degli altri, che possiamo fare? Martellarci in continuazione i cabbassisi parlando del lestofante e dello squadrone che ci delizia ogni fine settimana? Suvvia un pò di humor, può solo tirarci su il morale.
Hai perfettamente ragione Aldo, sono stato un po' troppo serioso, persino per i miei gusti. Ovviamente, non me l‘ero presa, ma mi sorprendeva che tra due post colpisse di più quello col puntino, come a dire che si può dire di più con un punto che con tante parole; e poi da quel punto, se si vuole, infinite rette, così da poter parlare di qualcosa. Come vedi, grazie a te e grazie alla mia occasionale (rossoazzurro) eccessiva serietà, stiamo parlando di qualcosa e forse abbiamo uno spunto dato dal punto.
Secondo un proverbio italiano, per un punto Martin perse la cappa, lo dicevano le mie severissime maestre delle elementari, e già da bambino capivo che quel proverbio era l‘orgasmo dei pignoli, che appena possono ti rinfacciano il punto, ergo puntualizzano. A volte, lo ammetto, lo faccio anch‘io e per un punto si può essere pesanti, come io in questo momento. Le maestre parlavano del punto, ma sorvolavano sulla virgola, che io per principio scrivevo sul mio grembiule, sia con il segno, sia con le parole (vir-go-la), tanto il grembiule era nero (ma solo il grembiule).
Dicevo, mi sorprende che tra due post (l‘uno che ricorda un aneddoto, l‘ altro in cui c‘è un punto, sia stato quotato il secondo da ben tre persone), a quanto pare, è vero che non abbiamo argomenti (del resto, in un campionato in cui si è obbligati a non vincere troppo, altrimenti si sale troppo la china, di cosa dovremmo parlare?); e in fondo siamo noi stessi che sguazziamo in questo nulla, come a volerci punire per la figuraccia nazionale che abbiamo fatto grazie all‘ex presidente e alla figuraccia planetaria che abbiamo fatto grazie all‘ex AD.
La verità è che vogliamo pagare dazio, sia con i nostri commenti su ciò che è incommentabile, sia con i nostri silenzi su ciò che è incommentabile.
Possiamo solo apprezzare il dialogo con se stesso dell‘ottimo Marco Tullio ("...perché lo faccio? Perchè?"), la grande pazienza del "mangiallenatori" Mastru che manda apprezzabili consigli a Pancaro e la pazienza dei tifosi che non ne possono più. Perché è vero, non ne possiamo più, ma non per lo scadente spettacolo e nemmeno per la categoria, bensì perché abbiamo tutto il diritto di tacere, in quanto è veramente difficile riuscire a distruggere tutto in due anni e con una serie di errori che a volerli fare apposta non ci sarebbe riuscito nessuno. La botta è stata forte e non è stato ancora inventato l‘unguento per massaggiare la parte dolorante: siamo passati in due anni dalla personalità del Catania di Montella - citato persino da Guardiola -, all‘ottavo posto del concreto - ma sprecone - Catania di Maran, alla gestione incompetente dell‘anno successivo.
Parliamoci chiaro, seppur non siamo astigiani, abbiamo ancora la faccia un po' così e l'espressione un po' così.
Metto da parte la serietà e vi ringrazio tutti per il Quote ;)