Ivan, per me i due aspetti vanno insieme: giocatori ed allenatore da una parte, società dall'altra (lasciamo fuori i tifosi perché quest'anno sono stati gli unici che hanno saputo far la loro parte). Questi grandi dirigenti avevano trovato/scelto un allenatore "sui generis" (i giocatori fuori ruolo erano inguardabili, ma faceva loro sputare sempre sangue in campo) che riusciva ad avere una forte presa sulla squadra anche in assenza o inconsistenza della società, e lo hanno letteralmente cacciato perchè aveva osato toccare uno "di famiglia". Forse "di famiglia" lo era anche Sannino, ma aveva personalità e della "famiglia" se ne f.otteva. Sapevano che Marcolin fosse un invertebrato? Se lo hanno fatto apposta sono ancora più colpevoli. Il calcio non è solo la partita, ma tutto quello che la prepara e qui la società è alla pari di tutti gli altri.
Siamo totalmente d'accordo.
In ogni caso, il discorso è complementare con quello di Ivan e GP. Insomma, siamo lì.
Credo di non essermi spiegato bene o forse sono stato frainteso: la società non è nella maniera più assoluta esente da colpe, ma tutto, specie quello che succede in campo, non può essere riconducibile agli errori pregressi.... a gennaio la società ha allestito un organico che a detta di tutti ci doveva fare raggiungere quantomeno i play-off...così non è stato perchè le risultanze del campo
hanno evidenziato lacune caratteriali nonchè limiti tecnico-tattici ed atletici, quest'ultimi recuperati con la venuta di Neri, che ci hanno costretto a rinviare all'ultima giornata una salvezza per certi versi allucinante...vorrei capire che c'entra in tutto questo la società!?
Ognuno sostiene ostinatamente le proprie ragione, e lo posso capire, ma di fronte alla vergogna a cui si è assistiti ieri vi pare normale chiamare in causa la società come correa dei misfatti tecnici combinati da allenatore e giocatori?
Ma mi prendete per il kulo? SE la società ha fatto il massimo in sede di calcio mercato, paga puntualmente e profumatamente gli stipendi dei sontuoosi ingaggi , e poi in campo allenatore e calciatori fetunu comu na cattata di masculini, quali spakkiu di responsabilità iavi a societa?[/i]
Stiamo parlando della partita non dei se e dei ma della società di Nino Pulvirenti...
La società è la responsabile unica di questo disastro.
A gennaio è stata fatto un ottimo calciomercato dal nuovo direttore sportivo delli carri ma, per un motivo a noi sconosciuto, non è stato cacciato via il responsabile del disastro catania: pablo cosentino
(e probabilmente non sarà mai cacciato).
Sono i giocatori e l'allenatore che vanno in campo, indubbiamente, ma dietro ci deve essere una società organizzata che sappia gestire tutto il movimento, che sappia curare i dettagli, sappia tenere unito e motivato il gruppo, sappia decidere al momento giusto se è il caso di cambiare allenatore o preparatore atletico.Gli esempi di parma e varese che conseguono risultati senza avere una società alle spalle non c'entrano nulla.
In quel caso i giocatori sono motivati perché hanno tutto l'interesse di trovare una nuova occupazione, non c'è bisogno che vengono gestiti.
Oggi il catania è una società che si è chiusa in se stessa perché non ha neanche il coraggio e la faccia di spiegare ai propri tifosi che ha sbagliato tutto affidandosi nelle mani di un procuratore.
Una società che ha disintegrato le famose cinque componenti ergendo un muro tra se ed i propri tifosi.
Una società che non si degna di chiamare a raccolta i propri tifosi nell'ultima partita in casa, sapendo che ancora la salvezza è tutta da conquistare.