Come sempre si dice, chi lascia il vecchio per il nuovo sa quel che lascia ma non sa quel che trova, quindi è ovvio che la prudenza dovrebbe essere d'obbligo.
Non sono d'accordo nello specifico sul lavoro del giornalista, che non conosco, perché si tratta di una testata solitamente affidabile onesta e indipendente, peraltro guidata da quel Luigi D'Angelo che fu fra i pionieri di Pianeta Catania, ergo è uno che mai e poi mai nuocerebbe al Catania per un finto scoop (se non fai nomi e non dici molto di più di quanto si può sentire più o meno ogni giorno in qualunque bar ormai da anni e non dai dettagli significativi che scoop è?).
Se si fosse voluto destabilizzare lo si sarebbe fatto ad inizio di aprile, quando queste voci sono diventate più insistenti e la squadra non dava segni di vita. Mi pare che di recente a Bari, a Cagliari, a Bologna, a Roma, a Genova blucerchiata e penso ovunque, si sia parlato sempre apertamente di trattative in corso, con colpi di scena a raffica, senza che nessuno vedesse in questo l'avvio di una macchina del fango.
Diciamo che non mi piacerebbe leggere la notizia su La Sicilia solo a cose fatte, come avvenne per il passaggio ai Gaucci, ma poco importa alla fine.
Ricordo che in quell'occasione mi ricordai poi che dal barbiere, nel gennaio del 2000, avevo sentito un attempato signore dire che sapeva che si erano già firmate le carte per il passaggio di proprietà e avevo pensato che fosse la solita cavolata.
Comunque basterà avere la pazienza di aspettare qualche mese e sapremo se la notizia è vera. In caso affermativo ci vorrà altro tempo da attendere pure la risposta del campo che ci dirà se la notiza è buona o meno.
Personalmente ribadisco che non si può chiedere ad un Cosentino di risolvere i problemi che lui stesso ha creato. Non so se la ripresa attuale e il buon finale che si prospetta siano frutto del suo lavoro, migliorato grazie all'esperienza, o del contributo più fattivo di Delli Carri o di Moggi, di certo l'eventuale buon finale di stagione non deve farci appannare la mente, cosa a mio avviso avvenuta un anno fa.
Purtroppo l'odiosa evoluzione del calcio moderno ha costretto i tifosi a occuparsi di finanza e quindi è normale che ora ci si chieda se, qualora fosse necessaria una ricapitalizzazione (magari fra un anno) perché siamo rimasti impigliati al campionato di B e quindi niente introiti aggiuntivi, Pulvirenti abbia la forza di farla o se il risultato sportivo della prossima stagioen possa diventare vitale per la società, cosa che personalmente mi impedirebbe di godermi serenamente lo spettacolo del sabato.
Io sono ottimista: penso che come esistevamo prima di Pulvirenti e continueremo ad esistere anche dopo. D'altra parte, quando fra mille anni il nostro presidente passerà a miglior vita il problema di una nuova proprietà si porrà.
A mio avviso al momento, lo dicevo in altri post, i numeri dicono che la piazza rossazzurra è appetibile per chi volesse investire, grazie ai tanti abbonati, soprattutto ahi me, abbonati Sky. E la cosa potrebbe attirare imprenditori seri, magari non catanesi ma che già operano sul territorio. L'importante è, nel caso, non accoglierli con preconcetti, né come salvatori della Patria come avvenne con i Gaucci, né con diffidenza come qualcuno fece con Pulvirenti.
Infine faccio notare che se la cosa avverrà sarà per volontà dello stesso Pulvirenti, che qualora restasse in sella lo farà, ritengo, perché consapevole di avere i mezzi per farlo e sono fiducioso che abbia imparato dagli errori clamorosi di queste due stagioni, sebbene per me il "caso Cosentino" è in tutto e per tutto simile al "caso Ventrone": dovrebbe essere rimosso ma c'è ostinazione nel lasciarlo al suo posto.