Strano e beffardo scherzo del destino ha fatto si che a Milano il Palermo più svogliato di sempre ha incontrato la migliore Inter della stagione ed il risultato non ha fatto una piega. Quello che non si è capito però è perché il Palermo ne sia uscito ultraridimensionato da quella gara nonostante l’ottimo campionato che aveva appena disputato. Tanto ridimensionato che lo si dava per sicuro spacciato in vista della gara con i partenopei. Nulla di scandaloso perché anche noi qui a Palermo pensavamo che non ce l’avremmo fatta a passare indenni con la banda di Benitez. Figuratevi i napoletani! Voi non potete immaginare lo prosopopea ostentata dai loro tifosi sin dal loro arrivo a Palermo. L’ottimismo ostentato sui loro volti, la cordialità, lo spirito di fratellanza palese e sottointeso nello stesso tempo in virtù di un sud unito in nome di non si sa che cosa, una frenesia e un orgoglio quasi contagioso al tal punto che io pensai che se è per un posto in champions, se mai potessero servire per acciuffar la Juve, che siano benedetti questi tre punti che vi porterete stasera. C’era anche un po’ d’invidia in me nella consapevolezza che loro hanno una società che ha voglia di vincere mentre la nostra ha solo voglia di far cassa, che tutto qui è funzionale alla vendita del cartellino mentre il risultato del campo è solo un optional. Del resto, lo stadio deserto parla solo.
Li ho lasciati tutti sorridenti, festanti, speranzosi, certi, pieni di se, vincenti, ottimisti più che mai, li ho ritrovati il giorno dopo intrattabili, torvi, accigliati, neri, nervosi, elusivi, decisamente tristi. Molto tristi ed inca22ati. Il Palermo, la forza dei suoi singoli, Dybala, Vasquez e Barreto su tutti, la forza del suo collettivo impressa da un tecnico che in serie A oggi sta facendo la sua bella figura, erano stati sottovalutati. Lo hanno fatto i napoletani, lo ha fatto la stampa, l’hanno fatto i media nazionali, ma perché l’abbiamo fatto anche noi??