Si ricomincia dalla Sampdoria, squadra che all'andata Iachini e Pisano beneficiarono di un punto insperato al 91esimo. Da allora sono cambiate un po' di cose, è migliorato Iachini, è sparito Pisano, è cresciuto immensamente il Palermo.
Per dire, quel giorno ricordo che malgrado la pochezza dei genovesi, ridotti anche in dieci uomini, avevo l'impressione di vedere una di quelle partite di coppa Italia in cui la squadra di B affronta con molta volontà e tanti limiti quella di categoria superiore. Dopo qualche mese abbiamo incontrato a casa sua l'altra genovese, che lottava e lotta per un posto in Europa e questa differenza non si è più vista. Ecco, questa è stata secondo me la conquista principale di questi sei mesi: il passare da matricola di B che si riaffacciava timidamente sul grande, ancorchè mediocre, palcoscenico della serie A a squadra che bene o male può giocarsela con quasi tutti e comunque ad armi pari con almeno una dozzina di squadre. Forse anche qualcuna in più.
Fattori in gioco domenica, due: Palermo che sembra nemmeno sfiorato dalle vicende di mercato e Sampdoria che si giocherà stasera a Milano con l'Inter il passaggio di turno in coppa. Sul secondo punto dico brevemente che la partita infrasettimanale e su un campo prestigioso come San Siro ha quasi sempre ripercussioni sulla successiva domenica di campionato. Speriamo che la Samp del burlesco Ferrero non faccia eccezione.
Sul primo punto invece farò un salto indietro di un paio di anni. Vi ricordate quel Palermo tre/quarti derelitto che dopo il mercato invernale si presentò in campo alla Favorita contro l'Atalanta schierando dall'inizio qualcosa come sei o sette uomini appena arrivati? Lì iniziò la fine, pure l'ultimo quarto di dignità calcistica andò a farsi friggere. Perché il calcio non è playstation, perché gli equilibri non si trovano in due allenamenti tutti insieme, perché paradossalmente quando le cose vanno malissimo sono meglio un paio di interventi, possibilmente azzeccati, che un repulisti totale. Questo almeno a metà stagione, in estate ne possiamo ancora discutere...
Bene, il Palermo questo mercato invernale a dieci giorni dalla sua fine lo sta ricordando soltanto per la diatriba sul rinnovo di Munoz, per il resto ognuno a suo posto e se verrà qualcuno sarà per fare gavetta o dare qualche alternativa di ruolo ad Iachini. Parliamoci chiaro: non c'è bisogno di stravolgere nulla, se il Palermo ha davvero problemi economici, muoversi liberandosi degli stipendi di chi non gioca o è fuori rosa (Makienok, Bamba, N'Goy, Milanovic, etc.), allungare i contratti dei big e dei meno big (Morganella su tutti) significa dare per la prima volta dopo anni segno di avere le idee un po' più chiare. Io mi auguro si continui così e mi auguro che il giorno in cui Zamparini incasserà la miniera d'oro di Dybala e Vazquez non la disperda tutta in acquisti di decine di Makienok.
Tornando in topic:
(3-5-1-1); Sorrentino; Vitiello, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Barreto, Maresca, Rigoni, Lazaar; Vazquez; Dybala.
Stop.