Con un pizzico di tristezza apro l'ultimo post relativo ad una gara di serie B riguardante, quest'anno, il Palermo. Si chiude contro i simpatici crotonesi, tifosi del Crotone, quasi trent'anni fa del Kroton, squadra che imparammo a conoscere insieme alla C2 a nostre spese, prendendo in trasferta quattro gol e molte più sassate.
Un punto serve a loro, un punto serve a noi, malgrado l'irreprensibile cammino del Palermo 2013/14, che non ha guardato agli altrui interessi, ma solo ai suoi punti in classifica e al suo strapotere (in A quest'anno solo la Juventus ha tenuto lo stesso inattaccabile comportamento, dalla Roma in giù soltanto un forte senso di nausea guardando risultati e atteggiamento delle ultime giornate), si può temere un pareggio che non rovini la festa finale.
Siamo al quinto campionato vinto in serie B, ma per la prima volta verremo premiati con la Coppa Ali della Vittoria e la cosa avverrà alla fine dei novanta minuti di gioco. Presumibilmente il presidente Abodi consegnerà nelle mani di Barreto il trofeo, Abodi che aveva aperto la stagione a Palermo al Loggiato di Sant'Anna con la presentazione del calendario e lo chiuderà ancora a Palermo, stavolta sul campo di gioco della Favorita. Un ciclo che si chiude a tutti gli effetti.
L'ho scritto più volte e lo ripeto, mi mancherà questa B, mi mancherà questa parentesi di un anno in un decennio di grandi risultati e reali soddisfazioni (reali, non a chiacchere, come capita spesso di sentire ultimamente in giro da quella parte di Sicilia in cui ci si diverte tanto), non solo perché dal pessimismo (mio per primo) iniziale si è passati ad una cavalcata senza eguali, ma perché, per tutta una serie di motivi, è stato un anno sereno: poche polemiche arbitrali, pochissima moviola, Zamparini quasi muto... cosa vogliamo di più dalla vita?
In più la B ci ha fatto capire come gli altri vedono il Palermo del terzo millennio e come lo vedono ora non è certo come lo vedevano quindici anni fa. Rispetto, sfida con quel pizzico di provocazione tipica di chi va ad incontrare la squadra favorita sulla carta, ma anche tanti applausi dai tifosi avversari a fine partita. Mi verrebbe da dire che il prossimo anno si torna alle schifezze a cui eravamo ormai abituati se non assuefatti... certo, la serie A è sempre la serie A e al di là dei piagnistei da crisi di Zamparini è indiscutibile come ritornare ai 70 e più milioni di entrate sia un'iniezione di tranquillità per il prossimo futuro.
A proposito, Zamparini è vecchio, ai figli sembra piacere più l'ombra della discrezione che le luci della ribalta (con un siffatto papà forse è una reazione scontata), difficilmente il gruppo di famiglia erediterà le redini della società, i prossimi anni, se non mesi, ci diranno quale direzione prenderà il pacchetto di maggioranza del Palermo, il futuro è tutto da scrivere.
Finita la lunghissima premessa, qualche parola in più sulla formazione di venerdì. Vazquez squlificato, Lafferty sembrerebbe indisponibile, mi stuzzica l'idea di vedere giocare qualche minuto al giovane Bentivegna, che sta dimostrando di avere numeri importantissimi (come vedevo Mazzotta una spanna sopra gli altri compagni di Primavera, così vedo lui oggi), in fondo gli attaccanti disponibili potrebbero essere soltanto i due titolari Dybala e Belotti. In difesa, davanti Sorrentino (ipotizzabile anche un esordio nel secondo tempo per Fulignati), scelte praticamente obbligate per Munoz e Andelkovic con Milanovic che dovrebbe giocare ancora una volta al posto di Terzi. Sulle fasce Pisano e Daprelà, centrocampo Bolzoni, Maresca (o Di Gennaro), Barreto, in attacco, come detto, i due bambini terribili. A proposito, ricordiamolo che la formazione base del Palermo che ha iniziato a inanellare successi su successi aveva un'età media di 25,1 anni, se togliamo Terzi e mettiamo Milanovic o Verre al posto di Barreto si scende a 24...
(3-5-2): Sorrentino; Munoz, Milanovic, Andelkovic; Pisano, Bolzoni, Maresca, Barreto, Daprelà; Dybala, Belotti.