Primo match-point a sette giornate dalla fine. Capita di rado, capita a noi. Ci si va a giocare la matematica promozione in casa della seconda ìn classifica e subito una simpatica curiosità balza agli occhi: negli stessi giorni del 1932 in cui il Palermo volava per la prima volta nella sua storia nella serie A a girone unico, nasceva Littoria, poi politicamente corretta in Latina, fondata dal nulla al termine dei lavori di bonifica dell'Agro Pontino, in un tempo in cui si costruivano città invece di prendere per il cu.lo gli italiani facendo finta di regalare loro 80 euro al mese.
Chiusa la parentesi storico-sportiva, andiamo al dunque. Giocatori laziali dalla bocca larga quasi quanto quella dei trapanesi, c'è da augurarsi che almeno loro giochino al calcio e ci mettano in difficoltà, quanto meno per interrompere questa piacevole noia di partite senza sofferenza. Il Palermo dal canto suo ha meno da perdere rispetto agli avversari, non si ritrova una caterva di squadre ad una miseria di punti di distanza a ringhiare in cerca di quel secondo posto che può dare il paradiso già a fine maggio. Se vincerà con due gol di scarto e il Crotone non farà sua l'intera posta ad Avellino, si potrà festeggiare il ritorno trionfale in A dopo un anno di purgatorio, viceversa sarà per una delle prossime tappe.
Dal punto di vista tecnico sarà compito di Iachini mantenere ancora una volta alta la concentrazione, limitando le smanie egoistiche di qualcuno dei suoi lì davanti, cose parzialmente viste già in casa contro la Reggina e, magari, un atteggiamento troppo sufficiente di qualcuno dietro. Formazione? Con o senza Maresca? Io opto per la prima e per un ritorno alla singola punta con Vazquez di supporto ed al singolo esterno offensivo, con Pisano a ricordare a tutti che Iachini non è Zeman.
(3-5-2): Sorrentino; Vitiello, Terzi, Andelkovic; Pisano, Bolzoni, Maresca, Barreto, Lazaar; Vazquez, Dybala.