C’è qualcosa di nuovo che ho razionalizzato nelle ultime 24 ore, e che mi si è aggiunto all’amarezza di una stagione già da dimenticare.
Fino a ieri, forse ingenuamente, pensavo che commentare i risvolti tecnici della stagione avesse un senso, che quello che stava accadendo avesse una logica.
Si può sbagliare la campagna acquisti, la preparazione, si può essere inferiori sul piano tecnico individuale, si può finire nelle mani di una conduzione tecnica (e societaria) sbagliata.
Ma quello che ho visto ieri supera i limiti.
Giocatori schierati che non dovevano esserlo, sostituzioni inspiegabili.
E, soprattutto, una mollezza in campo che non si può spiegare con i limiti tecnici, di preparazione o altro.
Ieri, per la prima volta in questa stagione, mi sono sentito tradito.
Tradito dai giocatori, in primis, perché alla fin fine sono quelli che scendono in campo.
Ma tradito anche dalla società, perché ha consentito che accadesse tutto questo.
Si può retrocedere, ci eravamo andati vicini anche all’epoca del compianto Lo Monaco, e avevamo avuto squadre anche più modeste di questa.
Ma mai avevo visto venir meno, in questi 8 anni, la professionalità e il rispetto, come ieri.
Ieri ci hanno tradito.