Il Catania perde malamente la partita della disperazione a Verona tornando a casa con un pesantissimo 4-0 che praticamente mette fine alle residue speranze di salvezza dei rossazzurri. Il Catania inanella un’altra “perla” in trasferta subendo la quarta goleada lontano dal Massimino, forse quella che fa più male, perché con Pellegrino in panchina sembrava che le sorti della squadra rossazzurra fossero finalmente girate nella giusta direzione.
Invece il neoallenatore rossazzurro ha sbagliato tutto quello che la sua inesperienza nel calcio ai massimi livelli gli poteva far sbagliare, mandando in campo alcuni giocatori che già prima dell’incontro si sapeva che sarebbero stati inadeguati per questa gara, e ha continuato a sbagliare per tutta la partita, non riuscendo a scuotere la sua squadra dal solito torpore in cui cade ogni volta che subisce un gol in trasferta.
Se il buongiorno si vede dal mattino, la mala giornata del Catania si era già capita dopo soli 43 secondi, quando una mancata chiusura di Monzon ha costretto Rolin al fallo da ammonizione sul lanciatissimo Iturbe, costringendo il nostro miglior difensore a giocare con il freno a mano tirato per tutta la partita. Al sesto minuto poi ancora il funambolico Iturbe, con Monzon ancora una volta a ciccari fungi po campu, si è presentato solo davanti a Frison che è riuscito a parare il tiro dell’attaccante argentino, ma non la ribattuta in rete di Toni. Con 84 minuti ancora da giocare si può dire che la partita del Catania sia finita già li.
I rossazzurri non sono riusciti a scuotersi dalla solita catalessi post gol subito, e hanno messo in scena un film già visto e rivisto tante volte in questo campionato. Manovra abulica, attaccanti che non si smarcano, gioco che si ostina sempre a cercare le intasatissime vie centrali e difesa perforabilissima. Con Plasil che si è dovuto abbassare subito sulla linea di centrocampo per consentire al Catania di giocare in parità numerica nella linea mediana (ma erumu sempri uno menu picchì Lodi era comu su non c’era), il Catania ha finito col giocare con un 4-3-1-2, con Barrientos trequartista e Leto che si è affiancato al fantasma di Bergessio.
Prima del raddoppio di Toni (in gol di testa su un cross arrivato, manco a dirlo, dalla zona di Monzon), il Catania aveva sfiorato il pareggio con Leto (parata di Rafael) e un colpo di testa di poco alto di Rolin. Poco dopo il raddoppio veronese è arrivato anche il terzo gol con Marquinho (un altro che quest’anno ancora non aveva segnato neanche un gol), e dopo un primo tempo da incubo solamente il mio profondo senso del dovere mi ha imposto di seguire la tortura del secondo tempo.
Durante l’intervallo Pellegrino ha ovviato a uno dei suoi evidentissimi errori della prima frazione, sostituendo Spolli con Gyomber. Nella ripresa il difensore slovacco è stato il migliore del Catania insieme ai combattivi Rinaudo e Leto. U sciddicuni di Lodi nda ‘n caccio di punizione è il simbolo di una stagione tutta da dimenticare per il Catania. Nel finale è arrivato anche il quarto gol di Gomez (no u Papu e mancu chiddu da Fiorentina, ma n’autru ca avannu ha signatu picca e nenti) e per fortuna il Verona non è riuscito a segnare il quinto gol.
Il Catania resta in fondo alla classifica con 23 punti, con le altre pretendenti alla salvezza che continuano a perdere, ma con il campionato che sta per finire. Già domenica prossima contro la Roma potrebbe arrivare la sentenza definitiva della retrocessione matematica in Serie B. Retrocessione che a tutt’oggi è ampiamente meritata dalla squadra rossazzurra. Ma come dice il proverbio, finché c’è vita c’è speranza.
La mia impressione sui giocatori scesi in campo oggi è la seguente:
Frison: Il giovane portiere veneto oggi mi passi a punta do molu di Catania nda na iunnata di tempesta. Senza difesa a proteggerlo dalle ondate gialloblu, il nostro portiere ha potuto fare ben poco contro gli scatenati attaccanti veronesi (aveva comunque quasi salvato su entrambi i gol di Toni). Però il quarto gol del Verona è tutto sulla sua coscienza con il pallone rinviato sui piedi di un avversario. Ma chi è a sindrome do citofunu? Voto 4
Peruzzi: Il pendolino rossazzurro ha giocato una partita di grandissima sofferenza contro Marquinho prima, e contro Jankovic dopo, con Halfredsson e Albertazzi che spesso e volentieri si infilavano pure loro dal suo lato. Oltre a non riuscire a opporsi con efficia ai suoi avversari, Peruzzi è rimasto molto sulle sue, facendo mancare il suo consueto apporto in avanti sulla fascia. Voto 3,5
Spolli: Il Flaco questa partita non la doveva giocare. Si vedeva da lontano un miglio che Spolli non si reggeva in piedi. La difesa del Catania ha cominciato a essere debole prima ancora di iniziare la partita con il giocatore che è stato recuperato a tutti i costi (sa quanti ‘nfittrazzioni ci ficiunu) perché doveva impedire a Toni di segnare. I risuttati si vistunu, ma a cuppa è chiossai di cu vosi fallu iucari pi fozza. Voto 4
Rolin: Il cartellino giallo dopo 43 secondi (ricevuto a causa di una mancata chiusura di Monzon) ha pesantissimamente condizionato la partita dell’uruguagio. Rolin ha dovuto giocare tutta la partita tenendo il piede a freno per non rischiare il secondo cartellino giallo e i risuttati si vistunu macari docu. Voto 4
Monzon: A cuppa non è da so picchì è ‘n cessu di iucaturi, ma di cu è ca u fa iucari. Su c’era ‘n iucaturi ca Monzon non sava a maccari chissu era Itubbe. Tri miliuni e trecentu mila euro appizzati na chiù tinta manera. Appostu a Cusintinu ca nu puttau a Catania. Cista! Voto 0
Lodi: Grandissimu cessu, tradituri e raccumannatu! Nisciu ro campu senza na goccia di sururi nda maglietta. Cosa inutili ca non sevvi! L’unicu allenaturi capaci d’abbiallu fora da squattra fu Gasperini. Piccatu ca è l’allenaturi do Genoa. Salvatore della Patria! Voto 0
Rinaudo: E quantu curri nuzzunteddu! Ha curriri pi iddu e macari pi du gran cessu di Lodi. L’unico giocatore del Catania che ci mette veramente l’anima in campo, e u bellu ca non è mancu ‘n iucaturi do Catania. Appena speddi u campiunatu stu puvureddu si pigghia u primu aereo pi tunnari a Lisbona. Voto 6
Plasil: Il ceco doveva essere il giocatore che doveva giocare largo a sinistra sulla linea dei trequartisti e fare gli inserimenti in area avversaria. Invece Plasil si è ritrovato ben presto a dover dare una mano a centrocampo a tamponare sui tambureggianti assalti gialloblu e a svolgere anche lui parte del lavoro che doveva fare il nostro "amatissimo" regista rossazzurro. Nel secondo tempo è completamente sparito dal campo e forse ha cominciato a pensare pure lui all’aereo che lo porterà quanto più lontano possibile da Catania. Voto 4
Barrientos: Il Pitu ha giocato una di quelle sue tipiche partite irritanti e indisponenti, unni tuttu ca si stocca, si furia, s’annaculia, ma all’uttimu non cunchiuri nenti. U bellu ca oggi aveva macari a fascia di capitanu ndo razzu. Voto 3
Bergessio: Il Toro Lavandina oggi è come se non fosse nemmeno sceso in campo. Completamente assente per tutta la partita, no ‘ntisi muntuatu do telecronista mancu na vota. Iavi ancora a pubbaggia o sta accuminciannu a pinsari a autri cosi macari iddu? Voto 2
Leto: L'attaccante argentino è stato l’unico che ci ha provato a graffiare la difesa gialloblu. L’unico che è stato capace di tirare in porta (tre tiri di cui due ben parati da Rafael), e l'unico a creare un minimo di apprensione alla retroguardia veronese. Macari avissa iucatu accussì tuttu u campiunatu. Voto 6
Gyomber: Lo slovacco ha giocato tutto il secondo tempo in sostituzione dell’acciaccato Spolli. Gyomber sul campo ha dimostrato che Pellegrino ha avuto torto a lasciarlo in panchina nel primo tempo. Il migliore della difesa rossazzurra. Voto 6
Caruso: L’ingresso in campo dell’attaccante della primavera è stato il chiarissimo segnale di resa del Catania in questo campionato di Serie A. Qualche scaramuccia in avanti ma niente di più. Senza voto
Biraghi: Entrato a nove minuti dalla fine della partita al posto dell’inutile Monzon, questo cambio è stata la sostituzione più inutile della storia del calcio. Senza voto
Pellegrino: La partita di Verona ha mostrato il vero volto e smascherato le capacità reali dell’allenatore siracusano: un allenatore di Serie C scelto per svolgere il ruolo di traghettatore. Sta sconfitta è tutta da so. Formazione iniziale completamente sbagliata con almeno tre uomini che il campo non lo dovevano assolutamente vedere oggi. Nemmeno mia nipote di due anni avrebbe messo Monzon in marcatura su Iturbe. E poi non si viri ca Lodi sta fitennu da testa finu e peri? E perché Spolli recuperato a tutti i costi ca non era mancu capaci di stari addritta? Legrottaglie non sarebbe stato capace di fermare Toni? E ancora quel cambio di Monzon con Biraghi a nove minuti dal termine chi vuleva significari? E poi è venuto a galla il solito problema cronico del Catania che una volta subito un gol si è sciolto come neve al sole. Pellegrino è il meno responsabile tra gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina rossazzurra, ma se a Verona sperava e voleva dare una svolta alla stagione del Catania, ha sbagliato proprio tutto. Voto 0
A questo punto tutto sembra veramente perduto. Aspettiamo il risultato del Sassuolo prima di ammainare definitivamente la bandiera e pensare al futuro della nostra squadra.
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FOZZA CATANIA