Alla prima partita di campionato, con un Palermo in cui Belotti non si sapeva chi fosse e quando ancora Maresca, Vazquez e Lazaar non esistevano, dissi che il livello medio delle avversarie era bassissimo e che a quel Palermo sarebbe bastato un po' di ordine e tanto silenzio presidenziale per vincere. Oggi il Palermo è finalmente di un altro pianeta rispetto a quasi tutte le avversarie, gioca un buon calcio e può pure permettersi di schierare per novanta minuti sulla fascia un giocatore assolutamente inutile come Pisano, più dannoso che altro, senza pagare pegno più del dovuto.
La svolta è stata la grande iniezione di qualità data da Maresca, Stevanovic, Lazaar, Vazquez e Dybala, questo Palermo domina, tiene sempre palla, segna come vuole e può permettersi una panchina se non addirittura una tribuna composta da gente di livello superiore. Oggi il Pescara, checché ne dica il suo allenatore, è stato annichilito, ha tirato in porta, segnando, una sola volta, in un azione viziata da un fuorigioco chilometrico (non da parte ru suirci ri cunnuttu, ma di Sforzini, che si butta in spaccata senza raggiungere la palla e partecipa quindi al gioco), per il resto si è affacciato nella nostra metà campo un paio di volte nei primi venti minuti del secondo tempo, per il resto ha fatto da spettatore.
Questo Palermo dà ampie garanzie di tenuta, gli avversari sono lontani, anzi, verrebbe da dire, non si sa nemmeno chi sono i suoi avversari, perché nel giro di tre-quattro punti ci sono tantissime squadre che si alternano al terzo posto, facendo a gara a chi va più lento... Non tutto è fatto, ma molto sicuramente sì.
Avanti, dunque, in questa direzione!