Casorezzo (MI), 20 Ottobre 2013
Cari forensi,
la vostra rabbia è la mia rabbia. Il Cagliari era dato per favorito dagli scommettitori, il Cagliari doveva vincere il suo primo incontro al rientro al Sant'Elia, il Catania si è prestato con rassegnazione al ruolo di vittima sacrificale, come non succedeva dai tempi della C2. Non ho esultato al goal di Bergessio, perché la delusione dopo le tre reti inutili o quasi di Barrientos era troppo viva nella mia memoria: però mi ero illuso lo stesso, perché per un quarto d'ora, forse venti minuti, la gara era in nostro pugno. Bergessio è stato troppo frettoloso, per non parlare del suo tiro moscio, nelle due occasioni che potevano fruttare il raddoppio. Poi Legrottaglie ha lasciato il segno: Ibarbo lo ha uccellato come era avvenuto già nel 2011 quando era allenatore Montella. L'esperienza è importante anche nel calcio, ma stavolta il maturo Legrottaglie non ha imparato la lezione. Il rigore, che poi sarebbe dovuto essere un calcio di punizione dal limite, non è stato così devastante come l'uomo in meno per più di un tempo. Nella ripresa ci siamo limitati a contenere: le nostre ripartenze sono state lentissime, tanto che López si è permesso di inserire tutti i suoi attaccanti, conscio di non correre nessun pericolo. Sono lontani i tempi in cui ci siamo permessi di giocare in dieci due partite quasi intere contro Napoli e Torino, rischiando quasi di vincerle. Alla fine il goal loro è immancabilmente arrivato a cinque minuti circa dal novantesimo, e anche in maniera sfortunata. Maran? Sicuramente ha delle responsabilità, ma nelle scelte della formazione iniziale, perché i cambi ci stanno: due erano obbligati e anch'io, che non so l'abicì, avrei sostituito l'evanescente Castro, che, da quando gioca con noi, non mi ha mai entusiasmato per il suo equilibrio instabile e per lo scarso controllo della palla, con Rólin, che peraltro in più di un'occasione ha messo a posto Ibarbo. Facciamolo giocare di più, visto che è stato comprato al prezzo di tre milioni di euro e ci è stato presentato come un colpo di mercato. Rimango in attesa di tempi migliori, ma ogni domenica il mio ottimismo si va assottigliando. A presto,
Marco Tullio