Ragazzi,
premesso che detesto le caricature tipo Criscitiello, che reputo un pessimo esempio di giornalista, e che non ho visto la trasmissione di cui si parla, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni.
- Non vedo cosa ci sia di diffamatorio nell'affermare che ci sono rumors su un possibile cambio al vertice della società.
- Da quando è scoppiato il caso WndJet (improvvisamente, perché fino a un paio d'anni prima la compagnia stava benissimo, a giudicare dai bilanci), si dice che Pulvirenti abbia qualche problema economico, nel senso non che rischi di fare la fame, ma magari abbia un ridimensionamento del suo patrimonio che potrebbe complicargli la possibilità di gestire un Club di Serie A.
Dunque se le cose dovessero peggiorare, come sembra debbano peggiorare per tutto il Paese (quindi anche per gli imprenditori medi, per non parlare del ceto medio di cui molti di noi fanno parte), anche considerato la disinvoltura con cui il Governo continua a non affrontare i problemi, il nostro presidente rischia di finire in un vortice che potrebbe trascinare la società piuttosto in basso, quindi sarebbe meglio per tutti che la svolta societaria arrivasse davvero. Il problema è che non vedo chi potrebbe essere il nuovo patron, considerato che Cosentino non credo abbia grandi mezzi.
Consideriamo anche che in città non esiste un organo di informazione libero, tanto è vero che sulal WindJet è sceso l'oblio, anzi, diciamo pure che nessuno ha mai voluto fare domande appena appena scomode, cui sappiamo benissimo il buon Nino è allergico. Addirittura gli ex dipendenti hanno dovuto comprare una pagina del quotidiano locale per pubblicare una lettera aperta in cui si chiedeva al presidente di fare un minimo di chiarezza, invece di dire che un giorno avrebbero parlato le carte.
Persino il povero Ciccio Ricca, direi un pesce piccolissimo, si è visto chiusa un'innocua trasmissione, solo per aver anticipato (si fa per dire) la notizia, verissima, dell'addio di Gasparin. Un episodio che mi ha fatto cadere dal cuore persino Micale.
Comunque, chi vivrà vedrà, ma non diamo nulla per scontato perché, come disse lui stesso a suo tempo, Pulvirenti non è un filantropo, ma un imprenditore e come tale soggetto alle intemperie finanziarie del mercato.