Cavolo, uno stuolo di adepti di Travaglio e delle sue verità certificate e dettagliate che si pone dubbi su tempi, luoghi, stati dell'inchiesta, per trovare sempre e comunque una giustificazione. Bel quadretto.
Se avete un minimo di onestá intellettuale rileggetevi i i fatti dell'epoca, su internet, su wikipedia trovate tutto nei dettagli, l'arresto (non l'avviso di garanzia) di Lollo il 18 aprile 1973, due giorni dopo la carneficina, la campagna a senso unico di certa stampa, con articoli da fare rabbrividire, in cui si provava a depistare le indagini e si diceva che fossero stati i fascisti stessi a simulare tutto e che la cosa fosse sfuggita al loro controllo, la lettera della Rame che è del 28 aprile, con Lollo in carcere, pesantemente indiziato, con verità processuali e investigative emerse per cui i vertici di Potere Operaio sapevano tutto fin dal primo momento.
Era un clima ampiamente diffuso, perché parte fondamentale di una strategia ben collaudata: poveracci che si credevano rivoluzionari ed agivano cone braccio armato ed intellettuali che li foraggiavano, li proteggevano, si occupavano di gettare discredito sulla Polizia, costituendo un'intellighentia che al di fuori dell'ideologia non si reggeva su nulla. Del resto non so dopo quanti anni all'Unitá si accorsero che le brigate rosse non erano fascisti che si facevano gli attentati da soli...
Ancora nel 2010 si continua a giustificare, a valutare, a mettere paletti. Uno si improvvisa avvocato, l'altro se ne esce con la sentenza: "e vabbè...alla fine della fiera, i carnefici in questo Paese diventano sempre vittime".
Quindi il carnefice, in questa storia, era Stefano Mattei, bruciato vivo a 8 anni e le vittime, se non Lollo, almeno Franca Rame, ho capito bene?
Ho finito le parole. Buona continuazione.