Certe notizie si smentiscono da sole. Il Presidente invece nella sua dichiarazione ha detto molto di più: il Catania è intenzionato a crescere ancora. E avere alle dirette dipendenze (e non da freelance) uno dei maggiori conoscitori del calcio Sud Americano è una scelta strategica che va nella direzione di far crescere la struttura che, come ricordato dal Presidente, è composta da 40 persone.
Quanto fatto in un anno da colui che è stato messo al vertice di questa struttura, Sergio Gasparin, è sotto gli occhi di tutti ed è un'offesa all'intelligenza del Presidente (che per il bene del Catania, da Lo Monaco nell'ultimo anno di collaborazione, ha dovuto ingoiare rospi non proprio piacevoli) pensare che egli voglia privarsi di un collaboratore che sa il fatto suo come pochi, ha rispetto per i ruoli ed ha fatto benissimo in una situazione in cui TUTTI pronosticavano una crisi di "identità" del Catania, con conseguenti magri risultati sportivi. Segno che l'AD sa gestire in maniera manageriale il Catania Calcio, base questa per i futuri investimenti (lo Stadio) che la società intende realizzare.
Molti guardiamo all'Udinese come modello da imitare, ma andiamo a vedere quanto è stato difficile l'inizio dell'"era Pozzo" per quella società. Oggi, grazie ad una consolidata struttura societaria costrutita in 20 anni, è la realtà del calcio italiano che conosciamo. Il Catania, da questo punto di vista sta bruciando le tappe, grazie ad un Presidente di grande intelligenza.