Mah! Di norma, la scelta di un allenatore è il frutto di una convergenza di vedute tra il presidente, che come proprietario potrebbe anche avere delle particolari simpatie per un certo tipo di gioco (filo zemaniano, sacchiano, papadopuliano), oltre che a dover stare attento ai bilanci, ed il direttore sportivo che, in base alle caratteristiche dei giocatori in rosa, sa meglio di chiunque altro quale sarebbe la scelta più indicata. Qui a Palermo, negli ultimi 3 anni, i vari direttori sportivi che si sono succeduti a viale del fante sono stati declassati al gramo ruolo di passacarte e, nel caso avessero avuto delle idee da proporre, queste dovevano rimanere, appunto, idee e basta. Sabatini, Sogliano, Panucci, ci sarà un motivo perché si sono dimessi? Scrivo questo perché sono certo che in qualsiasi altra società normale, in una situazione come quella nostra (e in una società “normale”, una situazione come quella nostra non potrà capitare mai) non si ritrova a metà campionato con una squadra costruita a membro di segugio ed affidata ad un oltranzista dello schema, visto in una forma quasi totalitaria ed esasperata. Abbiamo cambiato 3 giocatori e ancora sembriamo più a mare di prima. Perché se è vero che la squadra pur con tutti i suoi limiti esprime un gioco a tratti anche piacevole a vedersi (e tante volte sembra lì per lì per abbattere la porta avversaria), è anche vero che tutto ciò che produce è assolutamente sterile, asfittico, inoffensivo.
Chiamare Gasperini a giugno e costruire la squadra forgiandola sulle sue idee è un conto. Chiamarlo a campionato in corsa, quando hai una squadra incompleta in alcuni reparti cardine (oltre che tecnicamente modesta (per non dire scarsa) è cosa ben diversa e ne stiamo vedendo tutti le conseguenze. Per me, piuttosto che un cultore del modulo ci voleva un cultore del lavoro, uno che piuttosto che modificare le caratteristiche e i ruoli dei propri giocatori, era disposto a modificare qualche sua concezione sul modo di disporsi in campo, valorizzando al massimo il potenziale disponibile. Oggi è stata una pena vedere l’ex giocatore Budan in campo (poverino, gli è rimasto solo il colpo di testa ed il senso della posizione ma ormai le ginocchia e i garretti non lo reggono più). Per conto mio, per quel poco che ne capisca, se hai grossi problemi d’attacco, se non riesci a metterla dentro perché non hai il finalizzatore della manovra, lasciare in panchina Miccoli e Dibala e un errore madornale. Non dico che se i due appena citati fossero stati schierati oggi il Palermo avrebbe vinto. Dico però che lasciarli in panchina e mandarli in campo a partita ormai compromessa, non potevamo che concludere questa gara con 0 gol all’attivo. Il che è il preludio di ogni sconfitta. Detto questo, il responsabile N°1 di tutta questa situazione è e rimane Zamparini. Ha sfidato apertamente la sorte, facendosi abeffa delle professionalità e delle qualità di tutti i tecnici e dirigenti vari avuti alle dipendenze, seguendo solo il suo istinto e le sue personali convinzioni; Ha manipolato uomi e ruoli a proprio piacimento, seguendo interessi di soldi primancora che di classifica; e questa, la sorte, inesorabile, le sta presentando il salatissimo conto. Se non fosse che in ballo c’è il futuro della mia squadra, avrei piacere enorme che retrocedesse. La passionalità dei tifosi, i sentimenti di tutti noi sostenitori, ridotti a un misero dettaglio trascurabile di irrilevante importanza è la peggiore mossa strategica che Zampa potesse fare perché sono certo che gli si rivolterà contro.