Caro Cantarutti: Il ragionamento è sano ma parte dal presupposto che noi dovremmo godere in proporzione dei nostri limiti. Uno scudetto strisciato equivale alla nostra salvezza. Un posticino per noi in Europa, è l’equivalente della coppa con le orecchie da mettere in bacheca a Torino o a Milano.
Io però oggi mi sono lasciato trascinare dalle lacrime dei tifosi, messe in primo piano da sky. Sono lacrime irrazionali, lacrime di passioni, lacrime di tifosi che hanno i nostri stessi sentimenti che è l’attaccamento alla maglia, povera o gloriosa che sia: sporca di illeciti e intrallazzi vari, come quella della juve, oppure misera e disonorata come lo sono state le nostre ma questi sono aspetti su cui il tifoso si mostra assolutamente refrattario.
Per tornare ai fatti d’oggi, magari il Catania ha fatto un campionato migliore del nostro e sotto il vulcano, pur con la dipartita di Lo Monaco e l’altra probabilissima di Montella, si guarda in maniera più serena al prossimo futuro. A Palermo, a parte l’illusoria vittoria contro l’Inter ad inizio torneo, tutto il resto del campionato è stato vissuto con un profondo senso d’impotenza. Milan, Juve, Napoli, Roma, Catania, chi più chi meno, con noi hanno maramaldeggiato. Novara, Cesena, da tempo retrocesse, con noi sono apparse dei giganti. Insomma, un campionato deprimente, avarissimo di soddisfazioni.
Le facce piangenti dei tifosi juventini ripresi oggi da sky, sono in perfetta antitesi con le facce dei tifosi rosanero se fossero state riprese anch’esse in quei particolari momenti testè descritti. Ecco perché mi hanno particolarmente colpito ed ho voluto esprimere le sensazioni provate. Probabilmente il 29 maggio 2004 è stato l’apice più alto raggiunto dal tifoso rosanero in termini di emozioni vissute. Una volta nella vita e bisognerà pure accontentarsi.