Premetto che non escludo che fra Montella e la società (magari nella persona di LM) ci fosse l'esplicito accordo che se le cose fossero andate bene sarebbe stato liberato (in cambio della promessa che, in caso contrario, l'allenatore avrebbe accettato la rescissione consensuale, evitando al club gli oneri dell'esonero).
Premetto anche che credo che Montella sia più talentuoso dei propri predecessori e mi sono divertito parecchio in questa stagione.
Ma Montella non mi mancherà nemmeno un po' perché il suo silenzio di questi giorni fa capire che tutte le sue dichiarazioni erano false. Non era questione di Roma, sarebbe andato ovunque pur di andarsene perché non crede di poter fare meglio e i rischi nel restare c'erano e non se l'è sentita di restare. Il figlio a scuola lo accompagnerà qualcun altro, anche questo era un problema relativo che peraltro non era nemmeno un problema un anno fa, quando nessuno gli ha offerto una panchina di A. Nessuno tranne il Catania.
Non credo che abbia le qualità umane per stare sulla nostra panchina, quindi gli dico addio senza rimpianti se non con sollievo.
Ribadisco i miei consigli a tecnici e società rossazzurra. Per il tecnico: statti muto, non rilasciare dichiarazioni sul tuo futuro, a meno quello che vuoi non sia realmente quello che gli interlocutori vogliono sentire.
Per la società, prendiamo qualcuno che abbia una debolezza per i contratti.
Sono fiducioso comunque che con il tempo, anche se ce ne vorrà molto, il progetto decollerà e riusciremo a selezionare gli uomini giusti. Solo quelli che realmente credono di poter crescere qui, e raggiungere qui risultati importanti e che non si sentono stretti in questa realtà, metteranno radici.
Il sogno è che lo stesso avvenga per i giocatori che, crescendo in un ambiente come TdG, avranno anche una mentalità adatta a far loro rispettare il club in modo naturale. E' quello che ha sempre auspicato il presidente, la vera funzione del centro sportivo.