A parlare dietro a una tastiera siamo tutti bravi, tolleranti e rispettosi del tifo in tutte le sue espressioni, salvo che poi ci si trovi in tribuna e essere bersaglio delle invettive dei tifosi, tuoi conterranei che manifestano la loro passione per le solite strisciate.
Credo si debba fare un distinguo perche' esistono due categorie di tifosi:i tifosi italiani e quelli mitteleuropei.
I primi, una sottospecie, quelli che escono come le lumache dopo la pioggia nel canneto e che imperversano negli stadi specie del sud per assistere solo alle partite delle loro squadre,sono i piu' molesti,vastasi e malarucati. Quelli che malvessano piu' facilmente incitando la loro squadra e inneggiano cori derisori contro i tifosi che li ospitano.Questo tipo di manifestazioni, frutto della loro arretratezza in fatto di cultura sportiva, sono censurabili perche',secondo me, toccano nel profondo dell'animo le persone che vivono intensamente un momento di totale coinvolgimento, nel momento in cui,vuoi per una forte esplosione di gioia o per una delusione,qualcuno anche c'e' rimasto secco.Molta gente vive la partita con un patos il cui tracciato,in un diagramma ideale, e' una parabola che passa dalla gioia incontenibile fino a toccare il massimo della sofferenza quando la tua squadra viene penalizzata o la vedi in grave difficolta'.Se poi ci aggiungi le maleparole e le derisioni il quadro diventa fortemente critico.
Chi ha avuto invece modo di assistere all'estero,nei paesi del centro Europa, a partite di campionato o partite a livello internazionale,avra' anche notato la differenza tra il tifo di casa nostra e quello di queste nazioni. E' cosa normale di tutti gli stadi che tra i tifosi di opposte fazioni non ci sono barriere o muri divisori che li dividono.La zona di limite e' presidiata dalla polizia e dagli stewards per il rispetto dell'ordine e/o per soffocare sul nascere qualsiasi tipo di turbolenza tra i tifosi. Gioiscono, si affliggono per le loro squadre senza per questo inveire e dileggiare i tifosi avversari.
Se mi e' consentito posso narrare un episodio che ho vissuto durante gli Europei del 2000 in Belgio e Olanda.
Giugno del 2000 semifinaliste Olanda,paese ospitante, e Italia, da tutti data perdente,mi pare che i bookmakers la dessero qualcosa come 5/1.Sapete tutti come fini' quella partita e con quanta fortuna ci qualificammo per la finale. Sinceramente mi vergognai per la qualificazione dell'Italia ed ero veramente dispiaciuto per la loro sfortunata eliminazione.Orbene a fine partita le persone che avevo attorno mi strinsero la mano, gefelicitered maneer ,facendomi le felicitazioni per la conquista della finale che poi andammo a perdere con la Francia di Zidane con la stessa sfortuna,credo,dellOlanda che perse con noi.
Quella stessa giornata sugli spalti dello stadio di Amsterdam i tifosi italiani si mescolavano con quelli Olandesi come se nulla fosse successo...praticamente quello che succede a molti emigrati : sporcano la propria citta' e quando arrivano nel posto che da' loro lavoro si integrano e sono i primi a dare esempio di senso civico.