...neanche il tempo di goderci questo ennesimo trionfo contro i rosanero che siamo già quasi alla vigilia di un'altra delicatissima partita...non sono frasi fatte, ma io personalmente la considero un importante crocevia per l'immediato futuro rossazzurro.
Vincere significherebbe scrivere una gran bella pagina di storia rossazzurra: quella di un Catania in piena zona Europa e con ampi margini di crescita su tutti i fronti.
Le possibilità ci sono tutte: in termini tecnici, di mentalità, di maturità, di struttura.
Ciò che temo unicamente è solo una cosa: l'ebbrezza post-derby (ossia "'mbriacatura") che non ci ha mai fatto vincere, negli ultimi anni, la successiva partita di calendario.
Per trovarne una bisogna risalire all'ormai lontanissima stagione 1992-93 quando, dopo aver espugnato il Barbera (2-0, Cipriani, Palmisano) vincemmo in casa contro il Perugia, con quel bellissimo tiro al volo di Claudio Pelosi, dal limite dell'area di rigore a mezz'ora dal termine.
Se cercassimo invece un successo esterno post-vittoria contro il Palermo troveremmo solo picche. Motivo in più per essere una vittoria storica, quella di mercoledì prossimo contro il Parma, se ciò avvenisse.
Ripeto ancora: il problema non sarà di natura tecnica in quanto abbiamo tutti i requisiti per far man bassa di punti al Tardini, approfittando del momento di involuzione del Parma, che ha saputo prenderne tre in casa persino dal derelitto Lecce.
Il problema starà nella testa dei giocatori, nel non peccare di presunzione, di superficialità. E in questo affido a Montella, come ai veterani Legrottaglie ed Almiron, il compito di dare fuori e dentro il campo la giusta carica e mentalità ai giocatori.
Il soldato di Cristo ha giustamente detto domenica nel post-partita "saremmo dei polli"...se giocassimo con eccessiva sicurezza di sè e mancato rispetto dell'avversario.
Abbracci